“Dopo 48 ore di crudele attesa, è arrivato l’esito dell’udienza di domenica: altri 15 giorni di detenzione preventiva per Patrick Zaki”: così su Twitter il portavoce di Amnesty International, Riccardo Noury, ha annunciato l’esito dell’udienza del tribunale del Cairo sul prolungamento della detenzione dello studente egiziano dell’università di Bologna imprigionato in Egitto da oltre nove mesi.
Il 29enne era stato arrestato il 7 febbraio scorso e, secondo Amnesty International, rischia fino a 25 anni di carcere. La custodia cautelare in Egitto può durare due anni.
Le accuse a suo carico sono basate su dieci post di un account Facebook che i suoi legali considerano fake ma che hanno configurato fra l’altro la “diffusione di notizie false, l’incitamento alla protesta e l’istigazione alla violenza e ai crimini terroristici”. Accuse che Patrick e i suoi legali hanno sempre rigettato.