È fondamentale educare i genitori africani e sensibilizzarli sui sintomi del cancro che si manifestano sui bambini: lo ha ricordato il coordinatore regionale del World Child Cancer (Wcc) per l’Africa sub-sahariana, Emmanuel Ayire Adongo, sottolineando che, ancora oggi, si tende ad associare tali sintomi con forze soprannaturali e spirituali. «La prima cosa che fanno i genitori è andare a vedere pastori e spiritualisti invece di cercare cure mediche», ha detto Adongo alla vigilia dell’odierna Giornata mondiale contro il cancro. Il coordinatore del Wcc spiega che le reazioni dei genitori causano ritardi nella diagnosi, che quando poi viene effettuata in ospedale, il tumore si è già radicato.
Tra i sintomi di cancro infantile, Adongo citala debolezza generale del corpo, sanguinamenti, gonfiore, occhi socchiusi, perdita della vista, protrusione del bulbo oculare, noduli sulla guancia e sull’addome, gengive sanguinanti, sanguinamento sottocutanei, ossa e articolazioni doloranti, ossa fragili, vomito, pallore inspiegabile, testa ingrossata, febbre e mal di testa. Il coordinatore assicura che c’era speranza per i bambini malati di cancro e che la speranza ha che fare con il fatto che il cancro infantile, a differenza del cancro degli adulti, è curabile.
Sono stati 400.000 nel mondo i casi di cancro infantile scoperti. Secondo il Wwc oltre la metà non riceverà mai una diagnosi accurata o il trattamento e il sollievo dal dolore di cui ha bisogno. La mancanza di consapevolezza e comprensione del cancro infantile è un grosso ostacolo alla diagnosi per molti bambini. Il World Child Cancer è un’organizzazione è stata fondata nel 2007 nel Regno per il sostegno ai bambini malati di cancro e allele loro famiglie in nove programmi in Africa, Asia e America centrale.
In Ghana, uno dei Paesi dove il Wwc segui progetti, sono circa 1.300 casi di cancro infantile che si registrano in un anno. Il Paese attualmente non ha abbastanza specialisti in oncologia pediatrica ed è per questo che il Wcc sponsorizzava la formazione di un certo numero di specialisti in quel campo. In Camerun, lo scorso agosto, l’Ong ha lavorato in collaborazione con il Camerun Pediatric Oncology Group per formare medici, infermieri, operatori sanitari e volontari sulla gestione del dolore infantile. Il gruppo ha tenuto sessioni di formazione sulle cure palliative a Yaoundé per condividere esperienze e imparare da esperti su come osservare, diagnosticare e gestire il dolore in un modo che migliorerà la vita dei bambini che ricevono cure in diversi centri di oncologia in tutto il Paese.
L’organizzazione caritativa sottolinea inoltre che la pandemia di covid-19 ha reso più difficile l’assistenza ai piccoli pazienti oncologici. Molti insegnanti, tra quelli che riescono ad occuparti di istruzione tra i ricoverati, non hanno potuto recarsi in ospedale, per limitare il rischio di infezione. Ciò significa che molti bambini rischiano di essere lasciati indietro nella loro istruzione.
(Céline Camoin)