Matshidiso Moeti è medico ed è una donna tosta, la prima a rivestire il ruolo di direttore generale dell’Oms per l’Africa. È stata lei a dare l’annuncio dell’inizio effettivo della più grande campagna vaccinale di massa del continente. Il piano Covax, di cui si è tanto parlato in questi ultimi mesi, entra nel vivo. Quasi 90 milioni di dosi di vaccino anti covid-19 sono partite e arriveranno a destinazione nelle prossime ore. L’iniziativa globale guidata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), da Gavi the Vaccine Alliance e dalla Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (Cepi), ha infatti notificato ai Paesi africani l’assegnazione stimata delle dosi per la prima fase. «Nessuno può sentirsi al sicuro finché tutti non saranno al sicuro», ha detto Moeti. E qualche ora dopo, dal suo account twitter, ha “cinguettato”: «L’Africa ha visto altre regioni avviare campagne di vaccinazione # COVID19 dalle linee laterali per troppo tempo. Questo lancio pianificato è un primo passo fondamentale per garantire al continente un accesso equo ai vaccini».
Covax ha informato i diversi Paesi attraverso lettere che sono state inviate il 30 gennaio 2021. Le spedizioni finali, si legge nella nota, saranno organizzate in base alle capacità di produzione dei produttori di vaccini e in base alle necessità dei singoli Paesi. Circa 320.000 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech sono state assegnate a quattro paesi africani (Capo Verde, Rwanda, Sudafrica e Tunisia). Questo vaccino ha ricevuto l’approvazione per entrare nella lista dell’uso d’emergenza dell’Oms che precisa che i Paesi devono però essere in grado di conservare e distribuire le dosi a meno 70 gradi gradi. Per accedere a un rifornimento iniziale limitato di vaccino Pfizer, i Paesi africani sono stati invitati a presentare le proprie candidature. Ad ora sono tredici i Paesi che le hanno inviate e che quindi sono stati valutati da un comitato multi-agenzia sulla base degli attuali tassi di mortalità, dei nuovi casi, delle tendenze, e della capacità di gestire le esigenze della catena ultra-fredda del vaccino.
«L’annuncio permette ai Paesi di mettere a punto la loro pianificazione per le campagne di immunizzazione covid. Esortiamo le nazioni africane ad accelerare la preparazione e a finalizzare i loro piani nazionali di distribuzione del vaccino. I processi normativi, i sistemi della catena del freddo e i piani di distribuzione devono essere in atto per garantire che i vaccini siano conservati in modo sicuro dai porti di ingresso alla consegna. Non possiamo permetterci di sprecare una sola dose», ha spiegato Moeti. La fase iniziale di 90 milioni di dosi sosterrà i Paesi per immunizzare il 3% della popolazione africana più bisognosa di protezione, compresi gli operatori sanitari e altri gruppi vulnerabili nella prima metà del 2021. Con l’aumento della capacità produttiva e la disponibilità di più vaccini, l’obiettivo è di vaccinare almeno il 20% degli africani fornendo fino a 600 milioni di dosi entro la fine del 2021. Per completare gli sforzi di Covax, l’Unione Africana ha assicurato 670 milioni di dosi di vaccino per il continente che saranno distribuite nel 2021 e nel 2022 man mano che i Paesi garantiranno finanziamenti adeguati. L’African Export-Import Bank faciliterà i pagamenti fornendo garanzie di impegno di approvvigionamento anticipato fino a 2 miliardi di dollari ai produttori.
(Valentina Milani)