Oggi, sabato 20 Marzo, comincia il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, quest’anno eccezionalmente in versione online. Si inizia con “La Nuit des Rois” dell’ivoriano Philippe Lacôte. Per acquistare i biglietti o gli abbonamenti, visitate il sito internet del festival!
Finalmente si parte: sabato 20 Marzo, dopo inaugurazione per l’apertura del Festival di Cinema Africano, d’Asia e America Latina, seguirà un film pluripremiato di grande impatto visivo ed emotivo: La Nuit des Rois dell’ivoriano Philippe Lacôte, interamente ambientato nella prigione di La Maka alla periferia di Abidjan, un inferno in un blocco di cemento perso in una lussureggiante vegetazione tropicale. Il regista l’ha frequentata da piccolo, andando a rendere visita a sua madre, carcerata per il suo impegno politico. Ricorda il sovraffollamento di quel luogo, destinato ad ospitare 1500 prigionieri, diventati 5000. Si potrebbe pensare che vi regni un caos permanente, invece i detenuti, che gestiscono da soli il luogo, sono comandati da un capo, il dangoro. Nel film si chiama Barbanera, ed è destinato a regnare finché le sue forze non lo abbandonino, dopo che è obbligato a suicidarsi, decisione a cui lui non si sente pronto.
La legge della prigione vuole che ogni notte di luna rossa venga nominato un “roman”, che deve intrattenere con i suoi racconti i prigionieri, finché non sorga l’alba, un po’ come Scheherazade. Ad essere eletto nuovo “roman” è l’ultimo arrivato, un giovane ladro, terribilmente impaurito dal compito affidatogli. Inizia timidamente, incoraggiato e anche minacciato dai suoi ascoltatori, poi pian piano entra nel suo ruolo ed inizia un racconto avvincente, ricordandosi la sua zia griot, facendo rivivere le imprese di un famoso delinquente e andando indietro nel tempo, fino ad arrivare a un antico regno africano, governato da una regina che sfoggia elaborate, bizzarre acconciature maestose.
Tutto il racconto si svolge alla luce tremolante delle lanterna, con toni cupi, mentre i racconti del “roman” sono girati con una luce diurna. Dalla storia del giovane carcerato si ramificano tante altre storie dall’atmosfera fiabesca che portano lo spettatore in un mondo in cui convivono elementi magici e terribili. La recitazione di alcuni tra i più famosi attori africani è intensa e assolutamente convincente.Il film può essere vissuto così, come una fiaba, ma si può interpretare anche come una metafora politica degli eventi collegati alla storia recente della Costa d’Avorio e all’ex presidente Laurent Gbagbo che, proprio come Barbanera, si rifiutava di lasciare il potere.
Vi ricordo che tutti i film sono visibili sulla piattaforma di MYMovies con un accredito di 10 €, (30 € per i sostenitori), mentre, dopo la visione del film, potete collegarvi su Zoom per incontrare i registi sparsi per il mondo e discutere con loro. Tutte le informazioni utili sono reperibili sul nuovo sito del festival: fescaaal.it
(Annamaria Gallone, autrice dell’articolo, sarà relatrice del seminario organizzato dalla rivista Africa, “Schermi d’Africa”, in programma a Milano e in streaming l’8 e 9 Maggio 2021. Per info e prenotazioni, clicca qui)