I Paesi membri della Comunità di sviluppo dell’Africa australe (SADC) stanno valutando l’invio di un sostegno militare al Mozambico per contribuire alla lotta contro gli estremisti jihadisti di al-Shabab, milizia che si dice affiliata allo Stato Islamico e sta sconvolgendo il nord del Paese da quattro anni.
A dirlo è stato il presidente dello Zimbabwe, Emmerson Mnangagwa, al termine di un vertice straordinario della SADC in qualità del suo ruolo di presidente del comitato sulla politica, la difesa e la cooperazione militare dell’organismo regionale.
“Il vertice ha convenuto che la forza d’intervento rapido della SADC dev’essere resuscitata e messa immediatamente in grado di poter intervenire”, ha detto Mnangagwa.
Il vertice straordinario si è tenuto a Maputo con la partecipazione di tutti i capi di Stato dei sei Paesi membri della SADC e si è concluso con la diffusione di un comunicato in cui si afferma con forza la condanna agli attacchi terroristici perpetrati nella provincia di Cabo Delgado e si legge che “non si può permettere che simili atroci attacchi continuino senza una proporzionata risposta regionale”.
In base a quanto stabilito dai partecipanti al vertice straordinario, la SADC ha deciso di inviare immediatamente un “dispiegamento tecnico” a Cabo Delgado in vista di un nuovo vertice straordinario fissato per il prossimo 28 aprile. Non sono stati tuttavia resi noti i sui compiti né sulla composizione del “dispiegamento tecnico”.
Nei giorni scorsi il presidente del Mozambico Filipe Nyusi aveva dichiarato che gli insorti jihadisti erano stati costretti a lasciare Palma, località che avevano occupato la settimana scorsa, e che il suo governo stava “valutando” l’opportunità e le esigenze di un sostegno esterno: “Non si tratta di vuoto orgoglio, ma di un senso di sovranità perché nessuna guerra può essere vinta se non è chiaro fin dall’inizio cosa dev’essere fatto dal nostro Paese e cosa invece dev’essere fatto dagli alleati”.