Tremila e seicento miliardi di dollari ogni anno: a tanto ammonterebbero le perdite del settore agricolo in Africa a causa dei danni provocati dalle specie alloctone invasive. Ad affermarlo è uno studio realizzato dai ricercatori del Centro internazionale per l’agricoltura e la bioscienza (Cabi), secondo il quale per l’agricoltura africana le perdite economiche provocate dalle specie aliene sarebbero equivalenti a circa una volta e mezzo il prodotto interno lordo di tutti i Paesi del continente messi insieme.
“L’impatto stimato in 3.600 miliardi di dollari all’anno delle specie aliene invasive sul settore agricolo africano rappresenta una perdita enorme quando si pensa che oltre l’80% delle persone che vivono nelle aree rurali nel continente fa affidamento sui raccolti che coltivano per il proprio fabbisogno alimentare e come fonte principale di reddito”, ha detto Dennis Rangi, direttore generale delle attività di sviluppo presso il Cabi.
Secondo lo studio, a causare le perdite maggiori sarebbe la Tuta absoluta, uno dei principali parassiti del pomodoro, provocando un minore rendimento annuale stimate in 11,45 miliardi di dollari. Segue la lafigma (Spodoptera frugiperda, o fall armyworm in inglese) con predite per 9,4 miliardi.
Complessivamente le perdite di rendimento di prodotti di base come mais, pomodoro, manioca, mango e banana sono state di circa 82,2 miliardi di dollari, mentre la perdita di reddito derivante dal bestiame è stata di 173 milioni di dollari.
Tuttavia il peso maggiore è legato ai costi per il diserbo e l’estirpazione, stimati essere pari a una cifra di oltre 3.000 miliardi ogni anno.
“Questo studio rivela l’entità e la portata degli impatti economici delle specie aliene invasive nel settore agricolo in uno dei continenti meno studiati”, ha sottolineato l’autore principale della ricerca, René Eschen, evidenziando la necessità di misure che impediscano l’arrivo di nuove specie e la diffusione di specie consolidate nonché riducano i costi di produzione.