Un branco di elefanti (Loxodonta africana) si abbevera al crepuscolo a una pozza in Botswana. Questo Paese dell’Africa meridionale vanta la popolazione di pachidermi più numerosa del continente: circa 130mila esemplari. Che oggi rischiano però di perdere l’ultimo rifugio.
Decine di migliaia di elefanti, infatti, sarebbero minacciati dai piani per un nuovo enorme giacimento petrolifero in una delle ultime grandi aree selvagge del continente: l’allarme è stato lanciato da attivisti di Global March for Rhinos and Elephants, secondo cui le prospezioni petrolifere avviate, tra Namibia e Botswana, se portate avanti, provocherebbero danni devastanti agli ecosistemi regionali e alla fauna selvatica.
E’ solo l’ultima minaccia che incombe sul Delta dell’Okavango, santuario naturale tra i più ricchi di biodiversità e tra i più fragili dell’intero continente. Un ecosistema che potrebbe celare, nel sottosuolo, enormi quantità di greggio. Ma che sicuramente ospita decine di specie animali e vegetali a rischio di estinzione.
Lo scorso anno, centinaia di elefanti erano morti per cause misteriose, su cui gli scienziati stanno ancora indagando. Secondo un gruppo di ricercatori, la strage dei pachidermi potrebbe essere collegata al proliferare di alghe tossiche, causate dal riscaldamento globale, nelle loro pozze d’acqua.
Ora il pericolo sarebbe legato alle attività di ricerca petrolifera avviate nella regione da ReconAfrica, compagnia canadese specializzata nella ricerca e nell’estrazione di combustibili fossili. Avvertono gli ambientalisti: “Meno di 450.000 elefanti sopravvivono in Africa, rispetto ai milioni di esemplari che scorrazzavano nel continente fino a un secolo fa”. Ogni giorno in Africa vengono uccisi dai bracconieri almeno cento animali. Il traffico illegale dell’avorio – alimentato da corruzione e guerre – minaccia di far sparire nei prossimi dieci anni il 20% degli elefanti. Ma, come già detto, i trafficanti di zanne non rappresentano la sola fonte di preoccupazione. 130.000 degli ultimi pachidermi hanno stabilito il loro estremo rifugio in questa regione, a cavallo tra Namibia e Botwsana, che oggi è messa pericolosamente a rischio diretto dalla ricerca del petrolio”.
La foto di apertura di Frans Lanting è tratta dalla mostra fotografica, One Day in Africa, che sarà inaugurata venerdì prossimo a Brescia, a cura della ong NO ONE OUT.