L’Unione europea sta avviando le procedure per la rimozione delle restrizioni finanziarie sul Burundi. A riferirlo è stato l’ufficio del presidente burundese Evariste Ndayishimiye attraverso una nota pubblicata su Twitter. La decisione di revocare le restrizioni è stata comunicata al presidente del Burundi nel corso di un incontro con i delegati dell’Ue tenuto ieri a Gitega.
Il rappresentante dell’Ue in Burundi, Claude Bochu, ha affermato che si tratta di “un processo di partenza per revocare le restrizioni in vigore”.
Nel 2016 l’Ue ha sospeso il sostegno finanziario diretto al governo del Burundi per le violazioni dei diritti umani dopo i disordini seguiti al fallito colpo di stato del 2015. Dal 2020, sotto il presidente Evariste Ndayishimiye, il Burundi ha compiuto sforzi per ripristinare lo stato di diritto e le relazioni estere e si è rivolto all’Ue per revocare le sanzioni. Diverse organizzazioni della società civile hanno però scritto una petizione all’Ue deplorando “la diffusa impunità” per gravi violazioni commesse in passato ma anche in tempi più recenti.