La polizia segreta nigeriana, ossia il Servizio di sicurezza dello Stato noto con la sigla Sss, ha confermato che i suoi agenti hanno fatto irruzione, nella notte tra mercoledì e giovedì, nell’abitazione del leader separatista Yoruba, Sunday Adeyemo, più conosciuto come Sunday Igboho. L’obiettivo dell’operazione era arrestare il padrone di casa. Parlando ieri alla stampa, presso la sede della Sss, Peter Afunanya, il portavoce del servizio, ha affermato che 13 persone “sospette”, tra cui una donna che alcune testate avevano indicato come moglie di Sunday igboho, sono state arrestate.
La stampa locale ieri aveva dato notizia dell’incursione, riferendo che “uomini armati” non identificati avevano “attaccato” la casa di Sunday Igboho, situata a Soka, Ibadan, nella capitale dello stato di Oyo, intorno all’una del mattino. Secondo quanto riferito, durante l’operazione veicoli di proprietà di Sunday Igboho, tra cui una G-wagon, la Prado Jeep e altri beni, sono stati distrutti.
L’incursione è avvenuta a 72 ore dal raduno pianificato a Lagos da Igboho e altri attivisti per uportare avanti le rivendicazioni della nazione Yoruba. Il raduno, previsto per domani, è stato per il momento sospeso.
Sunday Igboho non è stato arrestato ma Afunaya ha riferito che nel corso dell’operazione sono state recuperate delle armi un totale di sette fucili Ak 47, oltre a pistole a pompa e 5.000 munizioni.
Ha detto che gli agenti di sicurezza hanno recuperato le armi dopo un “duello a fuoco tra loro e le guardie di Igboho”. Nello scontro due degli uomini di Igboho sono rimasti uccisi.
Parlando alla Bbc Hausa, Igboho ha espresso il suo stupore per l’operazione: “Sono rimasto sorpreso perché non ho ucciso nessuno né ho litigato con nessuno, quello che sto facendo è combattere per me e la mia gente. Il raduno che ho convocato è un raduno pacifico. La mia gente invece è stata massacrata, violentata, rapita”. “Il governo si è rifiutato di fare la cosa giusta”, ha detto ancora Igboho. “Ecco perché sono uscito per sostenere la mia famiglia per lottare per i nostri diritti. Quindi sono rimasto sorpreso per quello che è accaduto. Ero in casa quando sono venuti. Hanno ucciso due ragazzi e colpito molte persone. La sparatoria è stata troppo troppo. Hanno distrutto tutte le mie proprietà, tutti i miei veicoli”.
Il separatismo yoruba, che interessa la zona sud-sud della Nigeria, a differenza di quello Igbo, collocato nel sud-est, non ha voluto dotarsi di un braccio armato e ha sempre rivendicato la scelta di agire pacificamente e osservando la legge. L’obiettivo dichiarato è il referendum attraverso cui esplicitare la scelta di staccarsi dalla Nigeria e dare vita alla nazione yoruba, chiamata anche Repubblica di Oduduwa. I separatisti yoruba si sentono particolarmente minacciati dai pastori fulani. Le incursioni criminali attribuite ai pastori, non solo nella Meddle Belt (la regione centrale della Nigeria) ma anche nel sud sono aumentate negli ultimi mesi e il governo federale è accusato di non aver fatto nulla per fermarle. La nazione yoruba dovrebbe attrarre, nella mente dei suoi fautori, anche gli yoruba del Benin e quelli del Togo.