L’organizzazione umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf) ha confermato la sospensione delle operazioni in alcune aree della Repubblica Centrafricana (RCA) dopo che il suo personale è stato attaccato da gruppi armati.
L’organizzazione accusa i combattenti di attacchi agli operatori sanitari e alle strutture. A giugno, un convoglio che trasportava pazienti all’ospedale di Msf a Batangafo è stato colto in un’imboscata da uomini armati, provocando la morte di un infermiere. “Le Ong e anche la popolazione dell’Africa centrale sono nel mirino dei gruppi armati. Quest’anno abbiamo documentato 130 casi contro le Ong con 3 casi di omicidio”, ha affermato Denise Brown, coordinatrice umanitaria dell’organizzazione in Repubblica centrafricana.
Altri due attacchi hanno avuto luogo nelle vicinanze nello stesso mese, mentre attacchi simili si sono verificati vicino a Bossangoa e Bria. “Da dicembre, spostarsi nelle periferie delle principali città è stato estremamente difficile e pericoloso a causa dei posti di blocco, delle rapine e degli attacchi”, ha detto Gisa Kohler, vice responsabile del programma di Msf in Centrafrica.
Msf fa quindi sapere che, a causa di questi incidenti, in diverse occasioni ha dovuto sospendere temporaneamente le sue attività mediche, compresa la fornitura di cure salvavita, la supervisione del personale dei centri sanitari, la fornitura di farmaci e il trasporto dei pazienti. “Essere costretti a sospendere le nostre attività non fa che esacerbare la vulnerabilità delle persone e provoca la morte evitabile di bambini piccoli e donne con complicazioni durante la gravidanza e il parto, tra gli altri”, ha detto Kohler aggiungendo che “la sospensione e la riduzione delle attività mediche in numerose aree in cui lavoriamo è molto preoccupante, in particolare con la stagione delle piogge in corso, quando i casi di malaria e di altre malattie pericolose per la vita raggiungono il picco”.
I combattimenti sono ripresi nella Repubblica Centrafricana lo scorso dicembre quando una coalizione ribelle presumibilmente sostenuta dall’ex presidente Francois Bozize ha cercato di rovesciare il presidente eletto Faustin-Archange Touadera. Mentre il tentativo di prendere Bangui è stato sventato, le violenze continuano nelle regioni remote dove il governo centrale mantiene scarso controllo. Msf afferma che gli uomini armati spesso fanno irruzione negli ospedali per arrestare o interrogare i pazienti, oltre ad aggredire gli operatori sanitari e a rubare le medicine.