Algeria in preda alle fiamme

di Valentina Milani

E’ un bilancio in costante aggiornamento quello relativo alle vittime degli incendi divampati da lunedì in Algeria. Secondo gli ultimi dati citati dalle autorità algerine il numero delle vittime sarebbe salito a 65 persone morte, tra cui 28 soldati impegnati nelle operazioni di lotta contro il fuoco. Inoltre, 12 soldati sarebbero ricoverati in condizioni critiche. Il fuoco è alimentato dal calore estremo che colpisce il Maghreb. La Cabilia, ricorda Rfi, sta pagando il prezzo più pesante.

Molti villaggi sono stati colpiti e i loro abitanti sono stati evacuati in luoghi sicuri. Centinaia di persone sono fuggite dalle loro case, circondate dalle fiamme. Alcune case sono state devastate da incendi che hanno distrutto tutto. L’Alta Cabilia è stata particolarmente devastata. La giornata di lunedì è stata caratterizzata da una forte ondata di caldo, con temperature di 45 gradi, e da forti venti, fattori che hanno favorito la propagazione degli incendi. A ciò si aggiunge la copertura vegetale della regione densa e secca in questo periodo dell’anno.

“Tutto ciò, però, non esclude la pista criminale vista la simultaneità di un numero così elevato di incendi. Una tesi ormai sostenuta anche da voci ufficiali”, scrive il sito algerino Tsa. Il conservatore delle foreste di Tizi-Ouzou ha denunciato in un intervento su Entv un atto doloso, sostenendo, consapevolmente, che la simultaneità degli incendi non può essere frutto del caso o delle condizioni meteorologiche. “Ci sono mani criminali che vogliono distruggere il Paese. Grazie a Dio, non ci riusciranno”, ha detto ieri mattina il ministro dell’Interno, Kamel Beldjoud, visitando luoghi del disastro.

Gli incendi del 9 agosto non hanno colpito solo la Cabilia, poiché 14 wilaya hanno registrato incendi boschivi. Ma quelli di Tizi-Ouzou sono notevoli per le loro dimensioni, il loro numero, la loro simultaneità e la densità della popolazione nelle regioni colpite.

La pista criminale è avanzata con certezza dal direttore delle foreste ed è supportata da molti elementi. Resta da vedere chi ha incendiato un’intera regione contemporaneamente, e persino l’intero Paese, poiché gli incendi sono stati segnalati contemporaneamente in 14 wilaya, con la chiara intenzione di causare il massimo dei danni”, scrive ancora la redazione di Tout sur l’Algérie. 

(Céline Camoin)

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