Colpo di stato militare in Guinea. Il capo dello Stato Alpha Condé, 82 anni, che puntava a estendere il suo potere per ulteriori 12 anni, è stato arrestato dai soldati autori del golpe.
Colpo di stato militare in Guinea. La notizia è stata confermata, attraverso un video, da un portavoce delle forze armate, il colonello Mamadi Doumbouya, annunciando che “Il presidente è stato destituito, le istituzioni democratiche e il governo sono sciolti, la Costituzione sospesa, i confini terrestri e aerei del bloccati”. “La personalizzazione della politica è finita. Non affideremo più il controllo a un uomo solo, ma al popolo”, ha detto l’ex ufficiale che ha militato nella Legione Francese.
I militari insorti dichiarano di essere stati costretti a intervenire per porre fine alla grave situazione economica, politica e sociale in cui versa il Paese, causata dal malfunzionamento delle istituzione repubblicane, dalla corruzione dilagante, la povertà sempre più stridente, l’irresponsabilità dei leader politici”.
Il movimento di protesta e di opposizione Front National Pour La Défense De La Constitution (FNDC) ha divulgato un comunicato che recita: “L’esercito guineano ha annunciato l’arresto del dittatore Alpha Condé… La FNDC ricorda che questo regime guidato dal dittatore Alpha Condé era illegittimo e incostituzionale”.
Questa mattina la città di Conakry, capitale della Guinea, si era svegliata con violenti scontri a fuoco che avevano interessato in particolare il quartiere di Kaloum. La situazione è apparsa confusa, caotica. Tuttora le notizie che pervengono dal Paese dell’Africa occidentale sono frammentarie. Media locali riferiscono di una forte presenza di militari nel centro della citta e scambi di colpi da arma da fuoco che hanno interessano la zona della città dove è situato il palazzo presidenziale, residenza del capo di stato Alpha Condé.
I primi spari – con armi leggere e pesanti – sono riecheggiati nella capitale attorno alle otto di questa mattina e sarebbero partiti dal nel campo militare di Kamayenne. La zona interessata dalle violenze si trova non lontano da Camp Alpha Yaya Diallo, il più grande contingente militare della Guinea.
Le strade nel quartiere al momento sono semideserte, la popolazione è rinchiusa nelle proprie case, si ricorrono voci di un tentativo di colpo di stato o di un ammutinamento da parte di reparti dell’esercito che ultimamente avevano manifestato insofferenza nei confronti del presidente, ma al momento non si sono conferme né dichiarazioni ufficiali da parte del governo né dell’esercito. Secondo indiscrezioni, nelle azioni potrebbe essere coinvolta una unità delle forse speciali guidata dal colonnello Dounbouya ex legionario francese.
Lo scorso ottobre il presidente Alpha Condé (sostenuto dalle etnia Malinké) era stato rieletto in un voto contestato dall’opposizione, guidata da Cellou Dalein Diallo (di etnia Peul), seguito da scontri di piazza e manifestazioni represse con le armi dalle forze dell’ordine, che avevano provocato decine di morti, diversi feriti e danni materiali.
La Guinea Conakry, ricca di materie prime (soprattutto metalli ferrosi come la bauxite), ex colonia francese, ora molto vicina alla Russia, ha visto il suo sviluppo penalizzato dall’instabilità. Alle ultime contestate elezioni amministrative il Presidente Condé aveva inserito un quesito referendario per poter continuare il suo mandato, il terzo, modificando le norme previste della Costituzione: la possibilità di rieleggere il Presidente della Repubblica per altri due mandati di 6 anni ciascuno. Proteste e manifestazioni di piazza erano state represse duramente.
Oggi Alpha Condé ha 82 anni e puntava a estendere il suo potere per ulteriori 12 anni fino alla veneranda età di 94.