Le forze armate etiopi hanno lanciato pesanti offensive aeree e di terra contro le posizioni delle forze del Tigray nella regione di Amhara, nel nord dell’Etiopia. Getachew Reda, portavoce del Fronte popolare di liberazione popolare del Tigray (Tplf) e una fonte diplomatica, citati da Reuters, hanno confermato che le postazioni tigrine erano sotto attacco. “Le forze armate etiopi hanno concentrato truppe su tutti i fronti. Al momento non siamo sicuri in quale area stiano pensando di lanciare un’offensiva”, ha detto Getachew.
Secondo il portavoce, da giovedì l’esercito etiope starebbe impiegando artiglieria e droni su tre zone: Wergessa e Wegel Tena (a est) e sulla strada che collega la regione di Afar ad Amhara (a ovest).
Giovedì, il portavoce della regione di Amhara, Gizachew Muluneh, ha twittato: “Per liberare la nostra gente che soffre” potrebbero esserci operazioni “su tutti i fronti, in qualsiasi momento o ora”. Il suo tweet, riportato dai media internazionali, ha fatto arrabbiare il governo etiope e gli alti ufficiali militari. Il capo di stato maggiore dell’esercito etiope, Berhanu Jula, ha criticato Gizachew per aver “irresponsabilmente” reso pubblici i nuovi piani di offensiva massiccia dell’esercito etiope che avrebbero dovuto essere un segreto.
Da quando è scoppiato il conflitto del Tigray lo scorso novembre, decine di migliaia di persone sono state uccise e milioni di sfollati. Attualmente, più di 5,2 milioni di persone, circa il 90% della popolazione del Tigray, necessitano di assistenza umanitaria di emergenza. Secondo l’Onu, anche centinaia di migliaia di abitanti del Tigray stanno affrontando una carestia.