Il presidente uscente del Gambia, Adama Barrow, ha ottenuto una vittoria schiacciante nella sua corsa per un secondo mandato ed è stato eletto presidente del Paese. Secondo i dati ufficiali della Commissione elettorale Barrow ha ottenuto un totale di 457.519 voti, il 53,2%, mentre il suo rivale più vicino, Ousainou Darboe del Partito democratico unito (Pdu), ha ricevuto 238.253 voti. In Gambia, che conta circa 2,5 milioni di abitanti, si sono iscritte nelle liste elettorali più di 962.000 persone. Una coalizione di osservatori elettorali gambiani ha rilasciato una dichiarazione, ieri sera, in cui si afferma che le elezioni si sono svolte “in modo libero ed equo”.
di Andrea Spinelli Barrile
Nato nel 1965 a Mankamang Kunda, un villaggio vicino a Basse Santa Su, Barrow veniva alla luce tre giorni prima che il Gambia ottenesse l’indipendenza. Ha frequentato la Crab island secondary school e la Muslim high school, quest’ultima con una borsa di studio. Ha iniziato a lavorare come direttore vendite per una società energetica gambiana prima di trasferirsi, agli inizi degli anni 2000, a Londra dove ha studiato per qualificarsi nel settore immobiliare e lavorato come guardia giurata. Tornato in Gambia nel 2006 ha fondato la società immobiliare Majum Real Estate e ne è stato amministratore delegato fino al 2016, quando è stato eletto. La Majum è una delle società che ha realizzato il ponte Senegambia, opera per cui nel 2019 ha ricevuto il premio Africa road builders Babacar Ndiaye.
La carriera politica è iniziata con il National Reconciliation Party (Nrp) guidato dal suo attuale ministro del Turismo e della Cultura Hamat Bah, insieme all’attuale leader del Gambia democratic congress (Gdc) Mamma Kandeh.
Salito al potere nel 2016, con il sostegno di sette partiti politici, dopo aver sconfitto alle urne il leader del tempo, il controverso Yahya Jammeh, autoesiliatosi in Guinea Equatoriale, Barrow ha litigato negli anni successivi alla sua elezione con il Partito democratico unito (Pdu), che lo aveva eletto e di cui è stato tesoriere, e ha formato il suo Partito nazionale del popolo, sotto la cui bandiera si è candidato alle elezioni di sabato scorso. Tra i cambiamenti impressi al Gambia lasciatogli da Yammeh, Barrow nel febbraio 2017, tra le prime azioni di politica estera portate avanti, ha ribaltato la decisione presa dal predecessore nell’ottobre 2016 di lasciare la Corte penale internazionale. Internamente ha cercato di imprimere al Paese una nuova vitalità economica pere attirare investitori, rientrando anche nel Commonwealth, e di aprire il Gambia ad un nuovo corso: ha riformato la National intelligence agency nell’ottica di maggior rispetto dello stato di diritto, ha abolito la pena di morte, firmato diverse convenzioni internazionali contro la tortura e per i diritti umani. Tuttavia, nelle ultime fasi di mandato, è stato anche criticato per non aver ancora pubblicato i risultati della Commissione per la riconciliazione, che deve indagare sui crimini commessi sotto la presidenza Yammeh, il cui partito è stato suo alleato alle ultime elezioni.
Tre partiti di opposizione e un candidato indipendente hanno annunciato di respingere i risultati elettorali annunciati ieri sera, senza tuttavia fornire alcuna prova di brogli: si tratta del Partito democratico unito, del Congresso democratico del Gambia, del Partito dell’unità nazionale e del candidato indipendente Essa Faal: “Una serie di criticità sono state sollevate dai nostri osservatori e rappresentanti nei seggi elettorali” hanno affermato le parti in una nota.
Tuttavia il partito del presidente ha già iniziato a celebrare la vittoria a Banjul, la capitale del Paese, dove il presidente Barrow terrà un discorso ai propri sostenitori.