Il governo del Mali ha ufficialmente negato, in un comunicato, lo spiegamento di elementi della compagnia privata russa Wagner nel suo territorio. Lo riferiscono media locali e internazionali, precisando che nella nota il governo ha anche chiesto che “sia fornita la prova da fonti indipendenti” in relazione a queste “accuse”.
Le autorità maliane hanno precisato che addestratori russi erano in Mali per rafforzare le capacità delle Fds (Forze di Difesa e Sicurezza). Il governo del Mali ha voluto essere “giudicato sugli atti (piuttosto che sulle voci)” e ha ricordato di essere “impegnato solo in un partenariato da stato a stato con la Russia”. Dal 2012 il Mali sta affrontando una profonda crisi multiforme a livello di sicurezza, politico ed economico. Le insurrezioni separatiste, le incursioni jihadiste e le violenze intercomunitarie hanno provocato migliaia di morti e centinaia di migliaia di sfollati, nonostante la presenza delle forze Onu (Minusma), francesi (Barkhane) ed europee (Takuba).