Le forti piogge e le successive inondazioni che da mesi interessano alcune zone del Sud Sudan hanno distrutto decine di migliaia di tonnellate di cereali nel paese, provocando il rischio di un’emergenza alimentare. A sostenerlo è l’ultimo rapporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), secondo il quale le forti inondazioni nel Sud Sudan hanno distrutto circa 37.624 tonnellate di cereali con oltre 65.000 ettari di terra sommersi da maggio ad oggi.
“L’analisi preliminare della Fao indica che circa 65.107 ettari di terreno coltivato sono stati danneggiati a causa delle inondazioni, con una perdita stimata di 37.624 tonnellate di cereali, che dovrebbe avere conseguenze negative sulla sicurezza alimentare delle popolazioni colpite”, afferma il rapporto.
Il rapporto rileva che più di 835.000 persone sono state colpite da inondazioni in otto dei 10 stati del Paese, con Jonglei, Unity e Upper Nile i più colpiti. “La maggior parte delle persone colpite dalle inondazioni ha difficoltà a sopravvivere, poiché le inondazioni degli anni precedenti non si sono ancora ritirate e il nuovo afflusso di acqua aggrava la situazione, rendendo difficile se non impossibile la prospettiva di una ripresa”, ha affermato.
Il rapporto riferisce anche che 795.558 capi di bestiame sono morti a causa delle inondazioni di quest’anno in otto stati del Sud Sudan. “Ciò include bovini, capre e pecore e un numero imprecisato di pollame, cani e asini”, si afferma.
Il Sud Sudan sta vivendo, secondo il World Food Program (Wfp), una delle peggiori crisi alimentari a livello globale, con 2,5 milioni di persone in emergenza o livelli peggiori di insicurezza alimentare acuta. Secondo il Wfp, 4,7 milioni di persone sono già a livelli di crisi, aggiungendo che questa è probabilmente la peggiore situazione di sicurezza alimentare da quando il paese è diventato indipendente nel luglio 2011.