Le violenze jihadiste non fermano l’annuale restauro della Grande Moschea di Djenné. È il più grande edificio di fango al mondo e richiede ogni anno una meticolosa opera di risanamento, che coinvolge l’intera popolazione locale. Solo la pandemia ha frenato i “muratori di Allah”. Ma ora è di nuovo il momento di mettersi al lavoro
I portatori, come il ragazzo ritratto nella foto, hanno il compito di prelevare il fango al fiume e passarlo ai muratori, che si arrampicano sui pioli della moschea reggendosi alle travi mozze che punteggiano i torrioni. – Foto di Michele Cattani/Afp
L’intero servizio sul numero di gennaio-febbraio della Rivista Africa