Più di 700.000 bambini sono privati del fondamentale diritto all’istruzione nelle regioni anglofone del Nord-Ovest e nel Sud-Ovest (abbreviate nell’acronimo Noso) del Camerun, e molti di loro vivono il quinto anno di accesso negato o limitato alla scuola. Lo denunciano, in una nota congiunta, alcune rappresentanze diplomatiche in Camerun, esortando tutte le parti coinvolte al rispetto della risoluzione n. 2601 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla protezione dei bambini nei conflitti armati.
Stati Uniti, Canada, Norvegia, Svizzera, Regno Unito e Sudafrica chiedono alle parti in conflitto di cessare gli attacchi alle scuole, agli insegnanti, agli alunni, di sostenere pubblicamente il diritto di andare a scuola e di perseguire coloro che ostacolano l’accesso all’apprendimento. Analisti camerunesi sentiti da InfoAfrica a Douala hanno fatto notare, in particolare, l’assenza, nell’elenco delle diplomazie firmatarie, di quella francese.
Le regioni del Nord-Ovest e del Sud-Ovest, le due regioni anglofone del Camerun, sono teatro di un conflitto armato nato a seguito di rivendicazioni sociali mosse dalle comunità locali, in particolare avvocati e insegnanti, sfociato in una guerriglia separatista di cui sono protagonisti diversi gruppi armati e l’esercito camerunese, in particolare gli uomini del Bir (battaglione d’intervento rapido)