Vaccini, Oms annuncia i primi destinatari della tecnologia mRNA

di claudia

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha annunciato che Egitto, Kenya, Nigeria, Senegal, Sudafrica e Tunisia saranno i primi sei Paesi africani a ricevere la tecnologia mRNA per creare i propri centri di produzione di vaccini, nel tentativo di aiutare il continente ad acquisire autosufficienza contro la pandemia di Covid.

In un comunicato emesso oggi dall’Oms viene specificato che l’annuncio è stato fatto dal direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, al vertice Unione europea-Unione africana iniziato ieri a Bruxelles. Il direttore ha detto che i primi sei Paesi che riceveranno la tecnologia necessaria “hanno fatto domanda e sono stati selezionati come destinatari”.

L’annuncio è stato fatto in una cerimonia ospitata dal Consiglio europeo, Francia, Sudafrica e Oms alla presenza del presidente Macron, il presidente sudafricano Ramaphosa, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Come viene ricordato nella nota, l’hub globale di trasferimento tecnologico dell’mRNA è stato istituito nel 2021 per sostenere i produttori dei Paesi a basso e medio reddito a produrre i propri vaccini, garantendo che abbiano tutte le procedure operative e il know-how necessari per produrre vaccini mRNA su scala e secondo gli standard internazionali. Istituito principalmente per affrontare l’emergenza Covid-19, secondo l’Oms l’hub ha il potenziale per espandere la capacità di produzione anche per altri prodotti.

Nella nota viene precisato che, a seconda dell’infrastruttura, della forza lavoro, della ricerca clinica e della capacità normativa in atto, l’Oms e i partner lavoreranno con i Paesi beneficiari per sviluppare una tabella di marcia e mettere in atto la formazione e il supporto necessari in modo che possano iniziare a produrre vaccini il più presto possibile.

Secondo Ghebreyesus “nessun altro evento come la pandemia di Covid-19 ha dimostrato che affidarsi a poche aziende per la fornitura di beni pubblici globali è limitante, e pericoloso. A medio e lungo termine, il modo migliore per affrontare le emergenze sanitarie e raggiungere la copertura sanitaria universale è quello di aumentare significativamente la capacità di tutte le regioni di produrre i prodotti sanitari di cui hanno bisogno, con un accesso equo come obiettivo primario”.

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