L’annuncio dell’oppositore Ainea Ibrahim Camara di formare un governo civile di transizione maliano dalla Costa d’Avorio non ha tardato a provocare reazioni nelle file delle autorità al potere. Il ministro maliano della Giustizia e dei Diritti dell’uomo, Mamadou Kassogué (foto di apertura), ha infatti annunciato di aver deferito la questione al procuratore della Corte d’appello di Bamako per l’apertura di un’inchiesta. Lo si apprende dalla stampa locale.
Kassogué ha sottolineato che “i video trovati recentemente sulle reti sociali mostrano chiaramente la volontà dell’interessato, evidentemente rassicurato dalla complicità di cui potrebbe godere in un Paese vicino da cui ha fatto le sue osservazioni, di continuare la sua impresa malevola per destabilizzare le istituzioni della transizione”. Pertanto, “n considerazione della gravità di questi fatti, suscettibili di ricevere diverse qualifiche penali, conformemente alla legge, il ministro della Giustizia chiede al procuratore di prendere tutte le misure necessarie per l’apertura immediata di un’inchiesta da parte della procura competente”, ha annunciato la stessa fonte.
I partiti politici maliani contrari alla giunta militare di Bamako hanno annunciato, il 22 febbraio, la formazione di un governo civile di transizione che porti alle elezioni generali nel Paese. “Formeremo dalla mezzanotte del 27 febbraio un governo civile di transizione che condurrà il Paese alle elezioni generali entro sei mesi”, aveva dichiarato a suo tempo alla stampa Ainea Ibrahim Camara, presidente della neonata coalizione e a capo del Movimento Faso Dambe. La dichiarazione, firmata da 8 partiti politici uniti in una coalizione, era avvenuta ad Abidjan, capitale della Costa d’Avorio.
Il periodo di transizione stabilito dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas) dopo il colpo di Stato del 20 agosto 2020, che ha messo fine al mandato dell’ex presidente Ibrahim Boubaker Keita, era di 18 mesi a partire da settembre 2020. La data del 27 febbraio 2022 era stata fissata per lo svolgimento delle elezioni legislative e presidenziali in Mali. Ma le autorità hanno deciso di prolungare il periodo di transizione scatenando la reazione dell’Ecowas che ha imposto al Paese dure sanzioni.
La scorsa settimana il mediatore dell’Ecowas, Goodluck Jonathan, era in visita nel Paese per trovare un accordo sul termine del nuovo periodo di transizione ma nessun accordo è stato raggiunto. Le parti non hanno infatti raggiunto un’intesa sulla definizione del calendario elettorale che dovrebbe portare il Paese africano alle elezioni presidenziali e legislative.