Torna a Madrid, dieci mesi dopo essere stata richiamata a Rabat al culmine di una crisi diplomatica, l’ambasciatrice del Marocco in Spagna, Karima Benyaich. La notizia, annunciata ieri con enfasi dai media marocchini, giunge dopo la storica dichiarazione sulla posizione del governo spagnolo sulla crisi nel Sahara Occidentale, ovvero il riconoscimento dell’iniziativa di autonomia marocchina come base più seria, realistica e credibile per la risoluzione della controversia. Il contenuto del messaggio del premier spagnolo Pedro Sanchez al re Mohammed VI, diffuso venerdì dal Gabinetto reale marocchino, elogia inoltre “gli sforzi seri e credibili del Marocco nell’ambito delle Nazioni Unite per cercare una soluzione mutuamente accettabile”.
Questa presa di posizione è salutata dalla parte marocchina e da chi preferisce vedere un Sahara autonomo, ma sotto controllo del Marocco, piuttosto che un Sahara Occidentale indipendente, in mano al popolo sahrawi, appoggiato dall’Algeria. Madrid raggiunge così le posizioni tra l’altro di Francia, Germania e Stati Uniti, ma anche dell’Unione europea.
Karima Benyaich era stata richiamata a maggio 2021, per consultazioni, dopo aver appreso del ricovero nella penisola iberica del leader del Fronte Polisario (il movimento in lotta per l’autodeterminazione del Sahara Occidentale), Brahim Ghali. L’allora ministra degli Esteri Arancha Gonzalez Laya era stata rimossa dal suo incarico il 10 luglio, proprio a causa della sua gestione della crisi sul controverso ricovero, considerato una pugnalata alle spalle da Rabat. Nei mesi successivi sono emersi molti segnali di una volontà di riavvicinamento tra la Spagna e il Marocco. A Madrid, Karima Benyaich deve ora preparare con il governo spagnolo il prossimo incontro ad alto livello tra i due Paesi.
Dai vertici della Repubblica araba sahrawi democratica (Rasd) non si sono fatte aspettare reazioni. La posizione della Spagna è considerata una “deriva pericolosa” e contraria alle decisioni di legalità internazionale. “Il governo della Repubblica Saharawi e il Fronte Polisario sono stati informati con stupore, venerdì pomeriggio, del contenuto delle due dichiarazioni rilasciate dall’occupante marocchino e dal governo della potenza amministratrice spagnola”, ha affermato la presidenza sahrawi in un comunicato.
“La posizione espressa dal governo spagnolo è assolutamente in contraddizione con la legalità internazionale. Le Nazioni Unite, l’Unione Africana, l’Unione Europea, la Corte Internazionale di Giustizia, la Corte di Giustizia Europea e tutte le organizzazioni regionali e continentali non riconoscono la ( presunta) sovranità marocchina sul Sahara occidentale”, si legge nella dichiarazione.
La Rasd ritiene la posizione di Sanchez poco credibile, poco seria, poco realistica. “Sostiene l’occupazione, incoraggia l’aggressione e la politica del fatto compiuto e della corsa a capofitto, e legittimerà la repressione, i crimini di guerra, i crimini contro l’umanità e il saccheggio di ricchezze che il Marocco continua a usare contro il popolo saharawi, in violazione delle risoluzioni internazionali”, accusa la Rasd in una nota divulgata dall’agenzia Sps.
In Algeria, il Consiglio della nazione (il senato algerino) ha espresso ieri “stupore” per il capovolgimento della posizione della Spagna sulla questione del Sahara occidentale. L’Ufficio del Consiglio della nazione, presieduto da Salah Goudjil, “desidera esprimere il suo stupore per la sorprendente deviazione registrata nella posizione della Spagna nei confronti della giusta causa saharawi e il dubbio sostegno che ha dimostrato nei confronti di un processo di colonizzazione condannato dalla Carta e dalla legalità internazionale, che costituisce una deriva inaccettabile”.