L’attore e produttore Jean-Claude Van Damme, in visita nella Repubblica Democratica del Congo, ha ricevuto un passaporto diplomatico dal governo di Kinshasa. Noto mondialmente per i suoi lungometraggi in cui prevalgono i combattimenti, la violenza e gli arti marziali, a Van Damme è invece affidato il compito di diventare un “ambasciatore” che promuova l’immagine del Paese africano per la gioventù, lo sport e la cultura, ma anche la sua biodiversità.
Van Damme, in conferenza stampa, si è detto “molto orgoglioso di essere nato qui, in Congo”, mentre le sue biografie reperibili in rete riferiscono che sia nato nella periferia di Bruxelles nell’ottobre del 1960. La nuova biografia colloca la sua nascita a Lumumbashi, nel Sud del Congo. “In Belgio di dice che sono nato in Belgio, negli Usa si dice che sono nato negli Usa, in Cina che sono nato in Cina. La gente mi adora ovunque io vada perché il mio cuore è aperto a ogni Paese”, ha detto la star internazionale che ha conquistato Hollywood con le sue performance nei film d’azione come Il legionario, Senza esclusione di colpi, Double impact, Kickboxer, Universal soldier, Derailed e molti altri.
Reazioni miste stanno circolando in rete, dove ci si chiede quale interesse congolese possa difendere Van Damme. Il regista ha promesso di fare tutto il possibile per portare in Repubblica Democratica del Congo colleghi come Sylvester Stallone, Arnold Shwarzenegger, Jacky Chan, Jennifer Lopez e calciatori del caliro do Messi e Ronaldinho.
Poche settimane fa Kinshasa aveva concesso passaporti diplomatici anche ai fratelli cantanti Maître Gims e Dadju, figli del cantante congolese Djuna Djanana, e la cui carriera si svolge principalmente in Francia, dove risiedono.
La Repubblica Democratica del Congo è un immenso Paese al centro dell’Africa che non ha mai conosciuto la pace da circa 25 anni. Mentre milizie e forze armate commettono atrocità sotto gli occhi chiusi dell’opinione internazionale, soprattutto nel Nord-Est, da decenni prosegue il saccheggio delle sue risorse naturali, in particolare minerarie. Nella Repubblica Democratica del Congo è stato assassinato l’ambasciatore italiano Luca Attanasio il 22 febbraio 2021 in un agguato dai contorni ancora poco chiari, costato la vita anche al carabiniere Vittorio Iacovacci e l’autista Mustapha Milambo.