Il governo camerunese ha vietato le esportazioni di una serie di prodotti primari di largo consumo come misura per contrastare le possibili carenze di beni alimentari a causa della crisi internazionale provocata dal conflitto in Europa.
Lo riferiscono i media locali, precisando che il ministro camerunese del commercio, Luc Magloire Mbarga Atangana, ha adottato nella notte una misura che vieta l’esportazione di diversi prodotti di consumo dalla regione orientale del Paese.
Il divieto interessa soprattutto la zona orientale del paese, confinante con la Repubblica del Congo e la Repubblica Centrafricana, dove i commerci transfrontalieri sono particolarmente diffusi. Le misure di controllo interesseranno in un primo momento l’esportazione di oli raffinati, farina di frumento o anche riso, ma anche il cemento .
Il Camerun ha già affrontato una grave carenza di prodotti di consumo con la pandemia di COVID-19. Il Paese ha visto il fenomeno peggiorare nel contesto dell’attuale crisi russo-ucraina, poiché il 50% delle importazioni di grano del Camerun dipendeva dalla Russia e Ucraina, secondo i dati del governo.