Nel Parco nazionale di W, nel nord del Benin, i ranger che dovrebbero esclusivamente tutelare la fauna e di attività antibracconaggio sono sempre più coinvolti nelle attività antiterrorismo, con il crescere della tensione dopo i recenti attacchi e le continue incursioni di gruppi di miliziani islamisti dal Niger, dalla Nigeria e dal Burkina Faso. Lo riporta la Reuters.
I ranger del Parco infatti non limitano la loro attività all’antibracconaggio o a semplici segnalazioni alle autorità antiterrorismo beninesi: dalla una sala operativa della loro base, il direttore del Parco e gli ufficiali della guardia forestale inviano le unità anti-bracconaggio per inseguire i sospetti islamisti fino al confine, così che possano indicare all’esercito e alla polizia del Benin dove posizionare le loro unità di intervento. Le guardie forestali hanno schierato anche un aereo e un elicottero come parte di un’operazione più ampia per sorvegliare e “neutralizzare” i gruppi islamisti, attività già indicate in un report dell’estate 2020.
Tuttavia il sempre più labile confine tra conflitto e conservazione provoca sempre più preoccupazione tra alcuni esperti, che affermano che potrebbe incoraggiare i governi locali a fare affidamento sui ranger per sostenere i loro eserciti sempre più stanchi e minare la sicurezza, rendendo i ranger un bersaglio per i jihadisti. “È una situazione estrema, in cui sia la sicurezza nazionale che l’ultimo sistema di conservazione funzionante su larga scala nell’Africa occidentale sono a grave rischio” ha dichiarato alla Reuters Charles Wells, Chief Operations Officer di African Parks, organizzazione sudafricana senza scopo di lucro che gestisce il Parco W e l’adiacente Pendjari park e che è in trattativa per estendere le proprie attività anche in Burkina Faso e Costa d’Avorio. Secondo Wells il ruolo di African Parks a volte è andato oltre il suo obiettivo principale di preservare l’habitat naturale e sostenere i bisogni delle comunità locali.
Da dicembre ci sono stati diversi attacchi nel nord del Benin, di cui due l’8 e il 10 febbraio da parte di sospetti militanti legati ad al Qaeda che hanno ucciso quattro ranger, il loro istruttore francese, due conducenti di African Parks e un soldato beninese.