Lo Stato islamico comincia a fare proseliti anche in Libia, dove la città di Derna, nell’Est del Paese, è stata trasformata in un “emirato islamico” ed è divenuta una roccaforte dei partigiani dell’Isis. Alcuni osservatori occidentali considerano questa città di 150.000 abitanti il terzo feudo dei jihadisti in Africa del Nord, dopo Jund al-Khilafa, in Algeria, e Ansar Bayt al-Maqdiss in Egitto.
Non è un caso che in un recente messaggio video, il leader dello Stato islamico, Abu Bakr al-Baghdadi, abbia annunciato l’espansione del “califfato”, affermando di avere accettato il giuramento di fedeltà di jihadisti in Libia, Egitto, Yemen, Arabia Saudita e Algeria.
“L’Isis è a Derna e questo è ben documentato. Non ci sono più dubbi”, ha sottolineato Othman Ben Sassi, un politico locale. Questo gruppo “approfitta dell’assenza di ogni autorità statale e della presenza di frontiere porose” in un Paese in pieno caos per mettere le sue radici, ha affermato questo ex esponente del Consiglio nazionale di transizione libico.
Da qualche settimana, inoltre, si sono moltiplicati comunicati e foto su internet che confermano l’adesione dei “jihadisti di Libia” all’Isis. In alcuni di questi documenti si fa riferimento a gruppi specifici come lo “stato Islamico, Wilayat Barqa” (provincia, quest’ultima, della Cirenaica).
Gli Stati uniti hanno espresso la loro “preoccupazione” sulla base di “informazioni secondo le quali fazioni estremiste violente” in Libia “hanno aderito all’Isis o cercato di associarsi ad esso”, ha spiegato il portavoce del dipartimento di Stato, Jeffrey Rathke. (fonte afp) Askanews