di Alessandro Moretti
Nel 2021 tutti i premi letterari più importanti a livello globale sono stati assegnati a scrittori africani. Si tratta principalmente di autori della diaspora, o di premi consegnati in occidente. L’industria letteraria in Africa, così come quella artistica sta però cambiando, rapidamente e nel profondo. Nel continente si sta sviluppando una fervida scena culturale e un mercato di riferimento. Sempre più scrittori africani della diaspora traducono in lingua locale i propri libri e vengono fondate nuove case editrici nel continente
Valorizzazione dell’identità culturale “africana” tra arte, letteratura e cinematografia, è quanto emerso da Africa Talks, in seno al Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina tenutosi a Milano e in streaming dal 29 Aprile all’8 Maggio 2022.
Nel 2021 tutti i premi letterari più importanti a livello globale sono stati assegnati a scrittori africani. Sono però premi consegnati in occidente, assegnati a scrittori della diaspora, cioè che vivono in occidente e che scrivono in inglese o in francese per l’occidente.
In Africa coesistono circa 1500 lingue, ma le lingue istituzionali sono quelle occidentali e questo nel tempo ha portato gli scrittori a pubblicare le proprie opere nei mercati occidentali, per un pubblico maggiore e per un’industria con una distribuzione più strutturata. Ma il pubblico e l’industria occidentali richiedono un modello di romanzo occidentale: gli scrittori della diaspora si trovano quindi a dover affrontare una produzione letteraria influenzata da questi fattori e corrono il rischio di invertire il percorso tradizionale: il processo di crescita di uno scrittore prevede la diffusione delle sue opere nel proprio paese di origine e poi nei paesi stranieri. Per gli scrittori africani succede il contrario.
È quindi sorto un dibattito su chi debba veramente essere considerato scrittore africano: chi è nato in Africa e scrive nella sua lingua madre, o anche chi si è trasferito all’estero e scrive in lingua estera, ma di temi africani o di altri Continenti o Paesi.
Oggi però le cose stanno cambiando: da qualche tempo, infatti, sempre di più gli scrittori africani della diaspora traducono in lingua locale i propri libri e nascono nuove case editrici di origine africane, o rientrano nei propri paesi di origine. L’industria letteraria africana sta cambiando nel suo profondo: le case editrici fondate tra il 2000 e il 2010 stanno riportando in Africa la letteratura africana e la digitalizzazione sta accelerando il processo di distribuzione delle opere, con numero sempre maggiore di libri pubblicati in digitale senza passare dalla carta, blog digitali che guidano le vendite, riviste letterarie di successo pubblicate on line, festival letterari presenti sui social network, modelli che iniziano ad essere ripresi anche in alcuni paesi occidentali.
Il rientro in Africa degli scrittori della diaspora ha riportato i diritti di autore nei Paesi di origine, rimettendoli nelle disponibilità delle case editrici africane, che si trovano oggi quindi nella vantaggiosa condizione di poter vendere le opere, anziché dover acquistare i diritti dalle case editrici occidentali.
Nel mondo dell’arte poi c’è un gran numero di artisti che cerca di emergere anche fuori dalle vetrine occidentali, sebbene un’infrastruttura per la promozione dell’arte africana non sia ancora ben definita. Purtuttavia sempre di più l’industria dell’arte africana ricerca i propri investitori e promotori all’interno del continente per affacciarsi all’occidente solo in un secondo momento, una volta costruite solide basi dell’operazione in progetto.
In conclusione, oggi la letteratura africana non si preoccupa più di confrontarsi con il mercato occidentale, ma racconta in maniera libera la propria quotidianità, proprio perché il mercato di riferimento è diventato il mercato africano ed in subordine quello occidentale. La letteratura ci mostra un Africa diversa, sempre più urbana, ricca di romanzi ironici, storici, letteratura liberata dallo sguardo occidentale.
La prospettiva tutta è cambiata: il mondo culturale offre uno sguardo sull’Occidente visto dall’Africa. Nel 2013 l’Unione Africana ha dichiarato l’impegno verso la costruzione di un Africa integrata, prospera, pacifica, guidata dai propri cittadini, come modello di forza in continua evoluzione nello scenario internazionale. L’Agenda 2063 rappresenta il lungo percorso, per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dall’UA: tra questi l’obiettivo 5 aspira ad avere un Africa con una forte identità culturale, eredità, valori ed etica comuni e i beni comuni, quali folklore, lingue, cinema, musica, teatro, letteratura, feste, religioni e spiritualità saranno pienamente valorizzati.
E’ in questo quadro che l’industria collegata al mondo culturale assume un particolare rilievo, poiché diventerà un polo di attrazione di grandi interessi Pan-Africani ed internazionali. Nel corso del dibattito, infatti, è emerso che la produzione cinematografica di alcuni Paesi, tra cui Nigeria, Ghana, Kenya, Tanzania, ma anche di altri in misura minore, è in forte crescita e viene supportata da fondi pubblici per circa il 40/50% dell’investimento. Ma sono in crescita anche altri settori, appartenenti al mondo della cultura nella sua accezione più ampia, quali ad esempio la moda, con Mauritius quale paese leader delle esportazioni. Si stanno sviluppando anche i settori a servizio della cultura, quali ad esempio lo studio delle proprietà intellettuali, o la formazione di personale specializzato da inserire nei diversi settori della cultura.
Anche il processo di digitalizzazione sta assumendo un ruolo sempre maggiore: in Africa 600.000.000 di persone sono connesse in rete e questo consente di distribuire e di fare fruire i contenuti culturali ad un pubblico sempre maggiore. Sono in corso importanti investimenti nei processi di digitalizzazione e nelle piattaforme, per rendere disponibili le opere.
Viene utilizzata molta intelligenza artificiale per rendere i processi più efficienti e rendere le risorse più facilmente fruibili. Per i pagamenti viene utilizzata la tecnologia delle bloch chain, che consente di effettuare le operazioni finanziarie in modo più efficiente e veloce, rispetto ai tradizionali sistemi. Questi processi, unitamente alla apertura dell’ACFTA, contribuiranno ad accelerare i processi di crescita di tutto il “Sistema Culturale” Africano, consentendo anche una maggiore cooperazione tra imprese ed istituzioni.
L’industria della cultura racconterà il nuovo modo in cui l’Africa vuole essere vista, basata sulla prosperità e sul benessere. In questo contesto la letteratura africana ha avuto e sta avendo un ruolo fondamentale per raccontare l’Africa stessa.
Foto di apertura: la copertina del libro di “La plus secrète mémoire des hommes” (La più segreta memoria degli uomini) di Mohamed Mbougar Sarr, vincitore nel 2021 del Premio Goncourt