di Claudia Volonterio
Portare i film d’animazione africani nel mondo e cambiare la narrazione sul continente: questo l’obiettivo di Raymond Malinga, regista e produttore cinematografico ugandese. Entro la fine dell’anno il suo sogno potrebbe diventare realtà: Malinga è uno dei quattordici registi che vedranno un proprio cartone distribuito attraverso la piattaforma Disney+. Il colosso statunitense dell’animazione quest’anno lancerà “Kizazi Moto: Generation Fire”, una serie antologica composta da dieci film di animazione ideati da professionisti provenienti da sei Paesi africani: Zimbabwe, Sudafrica, Uganda, Egitto, Nigeria e Kenya.
La serie è prodotta dalla celebre casa di produzione sudafricana Triggerfish e si compone di storie create sulla base di racconti, usi e culture del continente, ma non manca una certa dose di fantasy. Il pregio di “Kizazi Moto: Generation Fire” è soprattutto quello di portare sullo schermo personaggi fantastici quali alieni, mostri, spiriti creati sulla base di una prospettiva che non è quella occidentale ma, finalmente, africana. Gli abbonati alla piattaforma Disney potrebbero vederla entro la fine del 2022.
“Oltre a fornire un’animazione in grado di coinvolgere un pubblico di tutte le età, questa raccolta di dieci film attinge al movimento dell’afrofuturismo che è stato rilanciato da ‘Black Panther’ della Marvel e riflette l’impegno continuo della Disney a collaborare con i principali talenti globali per raccontare le storie del mondo da punti di vista originali e autentici” ha sottolineato il presidente di Disney Plus,
La serie incuriosisce ed è emblematica già dal nome: “Kizazi Moto” deriva dall’espressione swahili “kizazi cha moto”, che letteralmente si traduce come ‘generazione di fuoco’, che evoca la passione, l’innovazione e l’entusiasmo che questi talenti africani sono pronti a portare nel mondo”, ha affermato Tendayi Nyeke dello studio Triggerfish . “Moto” significa “fuoco” in molte altre lingue africane – prosegue il produttore – dal kinyarwanda del Ruanda allo shona, una lingua dello Zimbabwe. Uno spirito panafricano incarnata da questa antologia”.
Il racconto cinematografico dell’Africa sta diventando ultimamente sempre più diffuso e globale anche grazie a piattaforme di streaming come Netflix che stanno lanciando e distribuendo serie e film del continente. Serie come questa contribuisco a cambiare la narrazione del continente e di questo ne è convinto Raymond Malinga che, intervistato dalla Reuters, chiosa: “ciò che accade di positivo in Africa tende a perdersi nella narrativa e, per me, questa serie è un modo per contribuire a un cambiamento”.