Sudan, internet interrotto in attesa della manifestazione di Khartoum

di AFRICA
sudan manifestazione

I servizi Internet sono stati interrotti nella capitale sudanese Khartoum in vista delle proteste a favore della democrazia previste per oggi. Lo hanno riferito a Reuters fonti locali. L’accesso a internet è stato interrotto in tutto il Sudan dopo le 8 ora locale, ha confermato l’organizzazione di monitoraggio Net Blocks. Si tratta della prima volta da mesi che l’accesso al web è bloccato in vista di manifestazioni.

Lo scorso ottobre, i leader militari hanno rovesciato il governo di transizione con un colpo di Stato, innescando manifestazioni di massa che hanno chiesto ai militari a lasciare la politica e sono continuate per più di otto mesi. Dopo la presa del potere militare, ci sono stati estesi black-out di internet nell’apparente tentativo di ostacolare il movimento di protesta.

Il personale delle due società di telecomunicazioni del settore privato sudanese, parlando in condizione di anonimato, ha affermato che le autorità hanno ordinato loro di chiudere nuovamente Internet oggi. Le forze di sicurezza hanno anche chiuso i ponti sul Nilo tra Khartoum e le sue città gemelle di Omdurman e Bahri.

Secondo l’emittente locale Radio Dabanga, negli ultimi giorni le forze di sicurezza hanno infatti condotto una campagna di detenzione contro gli attivisti per la democrazia. Lunedì le parate di propaganda in vari quartieri di Khartoum sono state represse dalle forze governative, portando al ferimento di sette persone, ha riferito il Comitato centrale dei medici sudanesi (Ccsd). Un manifestante è stato colpito da proiettili veri al braccio, uno è stato colpito alla testa da un lacrimogeno, altri due hanno riportato ferite alla testa causate da oggetti contundenti.

Il Ccsd ha aggiunto che oggi sarà anche testimonial di una campagna che chiede il divieto e la criminalizzazione dell’uso della violenza contro le marce di protesta pacifiche, in particolare l’uso di armi da fuoco. Il Ccsd, il Comitato dei consulenti e specialisti e gli Avvocati di emergenza hanno annunciato la formazione di “squadre di osservatori congiunti” per registrare le violazioni dei diritti umani, fornire assistenza legale e curare i feriti. In una dichiarazione di domenica, il comitato centrale dei medici ha già sottolineato la sua “piena disponibilità a curare i manifestanti il ​​30 giugno con squadre di soccorso sul campo e nei reparti di emergenza degli ospedali”.

Le forze di polizia sudanesi hanno confermato ieri in un comunicato stampa che proteggeranno e metteranno in sicurezza persone e proprietà, nonché “siti strategici e sovrani” nel Paese.

Volker Perthes, rappresentante speciale delle Nazioni Unite per il Sudan e capo della Missione integrata di assistenza alla transizione delle Nazioni Unite in Sudan (Unitams), in un tweet ieri ha invitato le autorità sudanesi a rimanere impegnate per il diritto di raduno pacifico e la libertà di espressione.

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