Dalla fine del 2021, il campo rifugiati di M’bera, in Mauritania, ha registrato un boom demografico. Lo hanno dichiarato i funzionari delle Nazioni Unite che sono arrivati a contare 78.622 persone, un record.
Al-Jazeera, pubblicando un reportage, ha precisato che solo nei mesi di marzo e aprile sono stati registrati quasi 7.000 nuovi arrivi. I funzionari delle Nazioni Unite hanno detto che il numero reale è probabilmente più alto perché molti maliani cercano rifugio nei villaggi vicini al campo.
I rifugiati con cui al-Jazeera ha parlato provengono dalla regione settentrionale di Timbuktu e dalla regione di Segou, nel Mali centrale. Le motivazioni che li hanno spinti ad attraversare la Mauritania sono diverse. Alcuni fuggivano dalla violenza di gruppi armati, dell’esercito maliano o di combattenti ad esso affiliati.
Diversi rifugiati hanno anche raccontato che “soldati bianchi, sospettati di essere russi, sono entrati nei mercati delle città vicine insieme all’esercito maliano, saccheggiando i negozi e attaccando e uccidendo indiscriminatamente le persone”.