Si tiene oggi a Ouagadougou, presso la presidenza del Burkina Faso, lo storico incontro tra i cinque ex-presidenti ancora in vita del Paese con l’attuale presidente Paul-Henri Sandaogo Damiba, che ha preso il potere con la forza lo scorso 24 gennaio.
Un incontro volto ad affrontare il dossier circa la riconciliazione nazionale, ma anche ad un confronto tra le massime cariche burkinabé degli ultimi 40 anni per trovare una soluzione al rapido e apparentemente inarrestabile deterioramento della sicurezza.
Ieri è intervenuto alla tv nazionale il viceministro per la riconciliazione nazionale Yero Boly, il quale ha spiegato che Damiba “si è sentito in questo triste momento della nostra storia di incontrare i suoi predecessori per discutere con loro il futuro della nazione. Questo incontro è certamente parte della preoccupazione di creare una dinamica sociale favorevole per mobilitare meglio le forze attorno alla questione della riconciliazione nazionale da un lato, e dall’altro, attorno alla questione della sicurezza che è oggi una questione fondamentale”.
A questo incontro parteciperanno gli ex presidenti Roch Kaboré, Michel Kafando, Yacouba Isaac Zida, Jean-Baptiste Ouédraogo e Blaise Compaorè. Quest’ultimo, va ricordato, è stato condannato in contumacia all’ergastolo nel caso di Thomas Sankara e 12 suoi compagni assassinati il 15 ottobre 1987, mentre Zida è in esilio in Canada inseguito da accuse di appropriazione indebita di fondi pubblici.
La questione giudiziaria è infatti stata sviata da Boly e, in generale, rappresenta un grande tabù per i giornalisti: nessuno sembra essere incline a dare una risposta chiara in tal senso. A detta di tutti gli esponenti della giunta militare che hanno parlato con la stampa, di Boly e del portavoce del governo Lionel Bilgo, l’incontro di oggi persegue un obiettivo superiore, che è quello di cambiare la rotta tragica che il Paese ha intrapreso dal 2015 e di porre delle solide basi per una reale riconciliazione nazionale.
