di Andrea Spinelli Barrile
Solo il 9% degli studenti del sistema di istruzione della Guinea è stato ammesso agli esami di maturità di quest’anno, un dato che rappresenta un drastico calo rispetto agli anni precedenti. Che cosa sta succedendo? Al momento tutti sono d’accordo su una cosa: il sistema educativo guineano è in crisi.
La notizia è stata diffusa dai media guineani, che si interrogano e danno risposte, anche molto diverse, sul perché gli studenti non siano riusciti a eguagliare o superare il tasso di successo degli anni scorsi. Correttori di bozze più severi, politica anti-truffa efficace, ogni commentatore ha la sua spiegazione ma tutti sono d’accordo su una cosa: il sistema educativo guineano è in crisi.
Nel 2022 solo 8.731 studenti hanno superato l’esame di maturità su un totale di 93.202 candidati. In alcune aree del Paese, come a Kindia, solo il 4% degli studenti ha superato l’esame
Secondo il ricercatore Aliou Barry, direttore del Centro di analisi e studi strategici della Guinea, il un problema è strutturale: “Il budget per l’istruzione in Guinea è più basso rispetto ad altri dipartimenti e gli insegnanti hanno l’abitudine da molti anni di trasformare le lezioni in merce di scambio” ha dichiarato a Rfi. “In Guinea c’è un problema con il sistema educativo: la responsabilità non è degli alunni che hanno fallito, è la prova che gli insegnanti non hanno né la formazione né le capacità per assumersi le proprie responsabilità di insegnanti”.
Denise Mayeni Tounkara, nel settore delle scienze sociali, ha avuto i migliori voti di tutto il Paese. La sua scuola superiore è un’istituto privato che costa 470 euro all’anno, qui gli studenti si sono diplomati nella misura del 60%, in calo rispetto all’anno scorso: “È un insieme, è un intero team che lavora, un team forte che è lì da molti anni” ha detto a Rfi il direttore della scuola.
Ma in Guinea ci sono anche situazioni oltre il limite, con classi organizzate dentro degli hangar con 200 studenti in presenza. Michel Pepe Balamou, segretario generale del sindacato nazionale dell’istruzione, ha dichiarato a Guineematin: “Tutti i vincitori in stragrande maggioranza provengono da scuole private” sostenendo che “l’istruzione pubblica sta morendo”.