Il governo italiano ha concesso un milione di euro all’Unicef (agenzia delle Nazioni Unite per l’infanzia) per il rafforzamento dei sistemi di protezione dell’infanzia a Gibuti. Lo hanno annunciato l’ambasciatore d’Italia a Gibuti, Agostino Palese, e il rappresentante Unicef ai a Gibuti, Franck Abeille.
L’iniziativa, finanziata dall’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), si concentrerà, per i prossimi 24 mesi, sulla prevenzione e la risposta alla violenza contro ragazze e ragazzi e sul sostegno dell’ambiente giuridico e politico per consentire ai bambini e alle famiglie vulnerabili per accedere a una protezione dell’infanzia di qualità e ad altri servizi sociali di base.
Il progetto, secondo quanto riporta una nota di Aics, è stata sviluppata in stretto coordinamento con le istituzioni locali, ma anche con organizzazioni non governative e associazioni locali.
Dopo un primo progetto (iniziato nel 2018 e terminato nel 2020), l’Italia continua così a collaborare con le autorità di Gibuti e con l’Unicef per sostenere l’istituzione di un sistema giudiziario funzionale e a misura di bambino e servizi sociali adeguati a Gibuti.
Il governo di Gibuti sta attualmente pianificando il decentramento del sistema giudiziario e l’Unicef sosterrà questo processo fornendo supporto tecnico e finanziario. L’iniziativa mira anche a rafforzare l’offerta di servizi sociali per facilitare l’accesso a servizi integrati in grado di rispondere ai diversi bisogni della popolazione e delle persone bisognose, riferendole ai diversi servizi disponibili nell’ambito della protezione sociale (legale, di stato civile, istruzione, salute , sostegno psicosociale, ecc.). I servizi di protezione sociale offriranno anche un pacchetto di servizi olistici di base per garantire l’accesso alla popolazione e ridurre i costi.
Fornire un ambiente protettivo per i giovani migranti, compresi i bambini vittime della tratta, è una delle priorità della Cooperazione Italiana a Gibuti e al centro della strategia dell’Unicef nel Paese.