La Missione delle Nazioni Unite in Centrafrica (Minusca) e le Forze armate centrafricane (Faca) con sede a Bangassou hanno deciso di rafforzare il loro coordinamento in relazione ai pattugliamenti di protezione della popolazione civile nel sud Paese. Lo si apprende da un comunicato della Missione Onu.
“A Bangassou, nella prefettura di Mbomou, il contingente marocchino e il comandante della zona Faca hanno tenuto una riunione di coordinamento sui pattugliamenti congiunti. Hanno concordato un piano operativo per il pattugliamento a piedi di diverse città”, ha dichiarato ieri il portavoce della Minusca, il colonnello Abdoul Aziz Ouédraogo.
“Il prossimo passo sarà quello di stabilire il piano per le pattuglie motorizzate che copriranno le località remote della prefettura”, ha aggiunto il portavoce durante la conferenza stampa settimanale della Missione a Bangui.
Da parte sua, il portavoce della componente di polizia della Minusca, Serge Ntolo Miko, ha annunciato il prossimo dispiegamento di elementi dell’Unpol a Mobaye, nella prefettura di Basse-Kotto. “Il capo della componente di polizia ha già pianificato il dispiegamento di una sezione dell’unità di polizia congolese a Mobaye per la protezione dei civili”, ha dichiarato il portavoce secondo cui “tutte le unità di polizia formate sono sul terreno e su diversi fronti”, compresi quelli dell’Indonesia a Bakouma e della Mauritania nel triangolo Ouanda-Djallé, Sam Ouandja e Ouadda.
La crisi in corso in Centrafrica ha causato la morte di 506 persone nel 2022 e ha innescato massicci spostamenti di popolazione secondo i dati dell’ultimo rapporto dell’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) che dettaglia che, al 31 luglio, gli sfollati nel Paese erano 3.314.671, di cui 610.265 sfollati interni (18% della popolazione sfollata), 1.588.289 rimpatriati (ex sfollati interni) (48%), 377.287 rimpatriati dall’estero (11%) e 738.820 rifugiati nei Paesi vicini (22%).