Il presidente saharawi e segretario generale del Fronte Polisario, Brahim Ghali, ha ricevuto ieri sera l’inviato personale del Segretario generale dell’Onu, Staffan de Mistura, presso la sede della Presidenza del Sahara. I colloqui si sono svolti durante un incontro a porte chiuse al quale ha assistito Sidi Mohamed Omar, rappresentante del Fronte Polisario presso l’Onu.
Questo incontro si inserisce nell’approfondimento delle consultazioni con le varie parti e nell’estensione delle consultazioni alle diverse attività della società sahrawi, in vista della predisposizione di un rapporto da presentare al Consiglio di Sicurezza il prossimo ottobre.
L’inviato personale del SG delle Nazioni Unite lavorerà, attraverso questo incontro, l’ultima tappa della sua visita ai campi profughi sahrawi, per cercare nuove strade per trovare una soluzione al conflitto nel Sahara occidentale, dopo un’analoga visita in Marocco lo scorso Luglio.
Dopo il colloquio, Sidi Mohamed Omar ha rilasciato una dichiarazione ai media nazionali e internazionali, in cui ha affermato: “La visita del signor de Mistura è la seconda da quando è entrato in carica, e si presenta in una circostanza distinta segnata dall’intransigenza marocchina nei confronti della legittimità internazionale e delle sue continue violazioni nelle città occupate del Sahara occidentale, dal confronto diretto con l’occupazione marocchina e dalla ripresa della lotta armata”.
Il funzionario saharawi ha aggiunto: “Il Fronte Polisario è impegnato per la pace, ma si impegna anche a difendere con tutti i mezzi legittimi il diritto del popolo sahrawi all’autodeterminazione e all’indipendenza”, rilevando al contempo la prontezza del Fronte Polisario a cooperare con le Nazioni Unite e l’Inviato personale nei loro sforzi per raggiungere una soluzione pacifica giusta e duratura basata “sul pieno rispetto del diritto inalienabile e intransigente del popolo sahrawi all’autodeterminazione e all’indipendenza”.
Il territorio del Sahara Occidentale è stato diviso al momento della decolonizzazione spagnola del 1975 tra il Marocco nel nord e la Mauritania nel sud. Sostenitori nazionalisti sostenuti dall’Algeria hanno lanciato una guerriglia di liberazione, repressa con forza dal Marocco. La popolazione sahrawi è accorsa a Tindouf, al confine con l’Algeria, dal 1976, e da allora profughi e istituzioni sono sparse in vari campi nel sud algerino.