Etiopia: nuovo raid aereo sul Tigray, almeno dieci morti

di claudia
aereo militare

Almeno dieci persone sono rimaste uccise questa mattina in un raid aereo condotto dalle forze armate etiopi in Tigray. Lo ha dichiarato un funzionario dell’ospedale di Macallè alla agenzia France Presse. Si tratta del secondo attacco aereo da quando i leader del Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf) hanno espresso la loro disponibilità a un cessate-il-fuoco. Kibrom Gebreselassie, un dirigente dell’Ayder Referral Hospital, il più grande del Tigray, ha detto all’Afp che “il bilancio delle vittime è salito a dieci”. I morti sono stati causati da due attacchi di droni a un quartiere residenziale della capitale.

L’attacco ha colpito un quartiere residenziale della capitale Macallè, “uccidendo e ferendo civili innocenti”, ha twittato Getachew Reda, portavoce del Fronte popolare di liberazione del Tigray, che da quasi due anni combatte il governo etiope. L’Afp non è stata in grado di verificare in modo indipendente le affermazioni. L’accesso al nord dell’Etiopia è severamente limitato e il Tigray vive in un black-out delle comunicazioni da oltre un anno. L’attuale raid segue quello che ha colpito ieri l’Università di Macallè, che secondo il Tplf ha causato anche gravi danni alle infrastrutture. Il governo del primo ministro Abiy Ahmed non ha commentato le operazioni militari di questa settimana.

Il Tigray è stato colpito da numerosi attacchi aerei da quando, alla fine di agosto, sono ripresi i combattimenti tra le forze governative e i loro alleati e i miliziani del Tplf nel nord dell’Etiopia. Il ritorno al combattimento ha infranto una tregua in vigore di marzo e ha deluso le speranze di una risoluzione pacifica di un conflitto che ha ucciso un numero incalcolabile di civili e ha innescato una crisi umanitaria nel nord dell’Etiopia.

Domenica, il Tplf si è detto pronto per un cessate-il-fuoco e l’avvio di colloqui di pace  mediati dall’Unione africana. La comunità internazionale ha esortato le parti in guerra a cogliere l’attimo per la pace. Addis Abeba non si è ancora espressa ufficialmente sull’apertura del Tplf, che ha dominato la politica nazionale per quasi tre decenni fino all’ascesa al potere di Abiy Ahmed nel 2018.

Un numero incalcolabile di civili è morto da quando, nel 2020, è scoppiata la guerra nel secondo Paese più popoloso dell’Africa e milioni di persone in tutto il nord dell’Etiopia hanno bisogno di aiuti di emergenza. Abiy, premio Nobel per la pace, ha inviato truppe nel Tigray nel novembre 2020 per rovesciare il Tplf in risposta a quelli che, a suo parere, erano attacchi del gruppo ai campi dell’esercito federale. Il Tplf ha riconquistato la maggior parte del Tigray in una controffensiva a sorpresa nel giugno 2021 e si è espanso nelle regioni Afar e Amhara, prima che i combattimenti raggiungessero una situazione di stallo.

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