Il quarto lago di Lomé, che doveva proteggere la popolazione della capitale togolese dalle inondazioni, è diventato una discarica incontrollata. Lo denuncia il sito Republic of Togo, ricordando che la struttura, pensata per contribuire al drenaggio delle acque, è stata realizzata nel 2018 con finanziamenti dell’Unione Europea, dell’Agenzia Francese per lo Sviluppo (Afd) e dello Stato. Ad oggi tuttavia, è invasa da rifiuti, a tal punto che si pensa addirittura di erigere una recinzione per impedirne l’accesso alle persone. Il riempimento del lago artificiale con oggetti di ogni genere (bottiglie, sacchetti di plastica ecc.) rischia di intasare il lago e di rendere vano lo scopo per il quale è stato concepito.
“Stiamo andando verso la deriva totale. Quando piove, la struttura può ancora assorbire l’acqua. Ma con quello a cui stiamo assistendo, rischia di diventare inutile e gli abitanti si ritroveranno con i piedi nell’acqua”, ha avvertito Nabola-Bounou Enoumodji, capo della divisione Pulizia e Ambiente.
Inondazioni, ristagno delle acque piovane e la mancanza di un adeguato trattamento delle acque reflue sono, a Lomé, problemi ricorrenti che sconvolgono la vita dei residenti e il loro ambiente. Colpiscono gran parte della popolazione togolese e soprattutto quella della capitale. Inoltre, le aree più colpite sono quelle dove vivono le popolazioni più svantaggiate.
Situata su una spiaggia sabbiosa, tra l’oceano e un sistema lagunare paludoso, la capitale del Togo è al di sotto del livello dell’acqua alta delle maree più alte. Ogni anno, da aprile a luglio e da settembre a ottobre, la capitale è sott’acqua. L’acqua piovana, che si mescola alle acque reflue stagnanti, inonda molti quartieri, con conseguenze drammatiche: ingenti danni umani e materiali, diffusione di malattie trasmesse dall’acqua, condizioni antigieniche. Per non parlare dell’impatto sull’attività economica di questo importante centro portuale, cuore dell’economia nazionale: perdita stimata in 26 milioni di euro solo per l’anno 2010, secondo dati dell’Afd. L’urbanizzazione galoppante dell’area, incontrollata e associata al proliferare di acque reflue e reflue (riducendo la capacità di ritenzione dei bacini già esistenti), ha solo peggiorato la situazione.
Il 4° lago di Lomé è stato ideato per essere un nuovo bacino di accumulo dell’acqua piovana, aumentando le capacità di ritenzione della città. Sulla carta, dovrebbe proteggere le 300.000 persone che vivono intorno al sistema lagunare. Allo stesso tempo, la realizzazione di opere di drenaggio ha contribuito alla sanificazione complessiva dell’area, eliminando straripamenti e allagamenti e migliorando così il benessere delle popolazioni locali.