Sono soltanto due i candidati “oppositori” che sfideranno alle prossime elezioni, previste il 20 novembre in Guinea Equatoriale, il presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, che cerca un sesto mandato dopo oltre 43 anni alla guida di questo piccolo Paese dell’Africa centrale. Lo ha annunciato la tv nazionale.
Rieletto nel 2016 con oltre il 93,7% dei voti, Obiang, a 80 anni, detiene il record mondiale di longevità al potere per un capo di Stato vivente, monarchie escluse: la Guinea Equatoriale, terzo estrattore di idrocarburi dell’Africa subsahariana, è uno degli stati più autoritari al mondo. La Commissione elettorale nazionale (Cen) lo scorso venerdì ha chiuso il periodo per presentare candidature alle elezioni presidenziali, legislative, senatoriali e municipali, previste tutte il 20 novembre, e ha ufficialmente proclamato i candidati prescelti: oltre a Obiang, che rappresenterà il suo onnipotente Partito democratico della Guinea Equatoriale (Pdge), correranno Andrès Esono Ondo, candidato della Convergenza per la democrazia sociale (Cpds) e Buenaventura Monsuy Asumu, del Partito di coalizione social-democratico (Pcsd), che resta alleato del Pdge nelle elezioni legislative e comunali.
Attualmente il Pdge detiene 99 dei 100 seggi dell’Assemblea nazionale uscente e tutti i 55 seggi del Senato.
Da diverse settimane la polizia conduce una spietata campagna di arresti e incarcerazioni di oppositori con la motivazione, secondo Malabo, di un “complotto” dell’opposizione (i cui leader vivono per lo più in esilio) che prevede “attacchi contro le stazioni di servizio, le ambasciate occidentali e le case dei ministri”. Dopo l’arresto violento di oltre 150 attivisti del partito bandito Cittadini per l’innovazione (Ci), tra cui il suo leader Gabriel Nse Obiang Obono, per la prima volta nella storia del Paese anche attivisti per i diritti umani come Anacleto Micha Ndong Nlang e Leoncio Prisco Eko Mba, alias Adjoguening, popolare rapper molto critico nei confronti del governo, e con loro la Rete camerunese dei difensori dei diritti umani in Africa centrale (Redhac), hanno denunciato in un comunicato “un’ondata di repressione volta a mettere a tacere la popolazione in vista delle elezioni”.
Esono Ondo corre per la prima volta, è stato più volte arrestato e detenuto, anche per lunghi periodi, in qualità di oppositore di Obiang. Monsuy Asumu invece è alla sua terza corsa presidenziale: ha già partecipato nel 2002, nel 2009 e nel 2016 ma, secondo i critici e gli oppositori di Obiang, la sua è una candidatura di facciata perché in realtà è descritto come “tirapiedi” di Obiang.