Un gruppo di organizzazioni internazionali della società civile, sotto l’egida di ActionAid Nigeria, ha chiesto al governo federale nigeriano e ai governi locali degli Stati colpiti di dichiarare lo stato di emergenza in relazioni alle inondazioni che stanno provocando danni in diverse parti del Paese.
In una dichiarazione congiunta resa nota alla stampa ieri, i gruppi hanno affermato che è giunto il momento che il governo “trovi modi sostenibili per arginare le inondazioni perenni e gli effetti che ne derivano negli Stati colpiti del Paese”.
Il gruppo ha aggiunto che la situazione delle inondazioni ha anche sollevato la preoccupazione che 19,4 milioni di nigeriani in 21 Stati possano soffrire di una conseguente crisi alimentare, mentre la Banca Mondiale ha anche previsto che 95,1 milioni di persone raggiungeranno la soglia di povertà entro la fine dell’anno.
Le Ong hanno quindi chiesto la dichiarazione dello stato di emergenza negli Stati colpiti, l’avvio di misure di salvataggio nelle comunità in cui le persone sono rimaste intrappolate e la promozione di misure di sensibilizzazione, igiene e prevenzione per contenere la possibile insorgenza di malattie trasmesse dall’acqua come il colera.
Hanno inoltre raccomandato l’introduzione o l’adattamento di sistemi di sorveglianza comunitaria e di allerta precoce per la prevenzione e la mitigazione delle inondazioni, per prepararsi a eventi climatici pericolosi, nonché la creazione di canali d’acqua adeguati per evitare l’ostruzione dei corsi d’acqua e, infine, incoraggiare il dragaggio dei fiumi negli Stati interessati.
La dichiarazione congiunta è stata firmata da Ene Obi, direttore nazionale di ActionAid Nigeria, Hussaini Abdu, direttore nazionale di Care International, Usie Emmamuzou, direttore nazionale di Plan International Nigeria e Tope Fashola, direttore nazionale di Christian Aid Nigeria.
(Foto di repertorio)