La società civile congolese denuncia i permessi concessi a società straniere per l’estrazione mineraria nell’Ituri, nella Riserva Faunistica dell’Okapi (Rfo), una specie di mammifero endemico delle foreste della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Come ricorda Radio France Internationale (Rfi), questa riserva, patrimonio mondiale dell’Unesco, è sfruttata dal 2019, in particolare dalla società cinese Kima Mining. Nei giorni scorsi, diversi avvocati congolesi hanno denunciato, nel corso di una conferenza stampa, l’estrazione mineraria che definiscono “illegale” nella zona, si legge su Rfi.
In quanto area protetta, la Okapi Wildlife Reserve dovrebbe essere preservata da qualsiasi attività mineraria come prevede il codice minerario congolese. Lo ha precisato all’emittente francese Augustin Mpoyi, membro del Consiglio per la difesa dell’ambiente attraverso la legalità e la tracciabilità.
Gli avvocati chiedono quindi alle autorità di annullare i permessi rilasciati. “È una chiara violazione della legge. È urgente che il governo prenda una decisione chiara per fermare questo sfruttamento, che sta anche danneggiando l’immagine del Paese”, Mpoyi.
Augustin Mpoyi e i suoi colleghi sottolineano che i permessi minerari possono essere annullati davanti al Consiglio di Stato. Per le organizzazioni della società civile è difficile farlo, perché è costoso.
Nella conferenza stampa, gli avvocati hanno anche affermato che le risorse minerarie situate sul territorio della riserva Rfo sono ambite dai gruppi armati. Questa è un’ulteriore fonte di preoccupazione per loro, poiché la riserva è il santuario di una specie a rischio estinzione secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura.