Il Regno Unito ha annunciato il ritiro anticipato delle sue forze dalla missione di pace delle Nazioni Unite in Mali, sostenendo che Bamako stia ora utilizzando i servizi di “mercenari russi”, che potrebbero minare la stabilità. Il Segretario alla Difesa britannico James Heappey ha dichiarato alla Camera dei Comuni che il contingente britannico di 300 persone, di stanza nel Paese dell’Africa occidentale dal 2020 nell’ambito del dispiegamento della Missione delle Nazioni Unite in Mali (Minusma), partirà prima del previsto. Lo riferisce l’Associated Press (Ap).
Il ministro britannico non ha menzionato alcun calendario per il ritiro delle forze britanniche dal Mali. Secondo la medesima fonte, Heappey ha definito il gruppo paramilitare russo Wagner “un gruppo di assassini che violano i diritti umani”. “Il gruppo Wagner è associato a massicce violazioni dei diritti umani e la partnership del governo maliano con il gruppo paramilitare russo è controproducente per la stabilità e la sicurezza a lungo termine della regione”, ha affermato il ministro britannico.
Heappey, tuttavia, ha insistito sul fatto che “il Regno Unito continuerà a impegnarsi in Mali e nel Sahel attraverso la nostra assistenza umanitaria, di stabilizzazione e di sviluppo”. Il ministro della Difesa britannico ha dichiarato che la prossima settimana incontrerà in Ghana i leader europei e dell’Africa occidentale per coordinare la risposta all’instabilità della regione del Sahel.
A questo proposito, il Segretario di Stato per le Forze Armate ha detto ai legislatori della Camera dei Comuni che la responsabilità del ritiro delle forze britanniche “è del Mali, che ha avuto due colpi di Stato nel giro di tre anni che hanno minato gli sforzi internazionali per portare avanti la pace”.
Le tensioni sono aumentate tra il Mali e i suoi vicini africani e i suoi partner occidentali dopo che il governo di Bamako ha autorizzato il dispiegamento di mercenari russi del gruppo “Wagner” nel Paese. La Francia aveva annunciato a febbraio il suo ritiro dal Mali dopo il deterioramento delle relazioni con la giunta militare che ha preso il potere nel 2020.
Il Mali è sprofondato nell’insicurezza nel 2012 e, nonostante il dispiegamento di forze regionali e internazionali, la situazione non si è stabilizzata.