La complessa situazione politica del Burkina Faso si arricchisce di un nuovo elemento che restituisce la fragile infrastruttura attuale dello Stato burkinabé: alla fine della scorsa settimana una stazione radio locale ha trasmesso la notizia che il presidente della Transizione, il capitano Ibrahim Traoré, sarebbe stato vittima di un ennesimo tentativo di colpo di stato a suo danno, avvenuto una settimana fa, nella notte tra domenica e lunedì scorsi. La notizia ha cominciato a diffondersi giovedì pomeriggio e in qualche ora era presente su tutti i media del Paese, dai quali tuttavia si apprendevano pochissimi particolari circa questa ennesima crisi.
Radio Omega, citando lo stesso Traoré, ha specificato che il presidente della Transizione ha reso noto questo tentativo di golpe durante una riunione a porte chiuse con le Organizzazioni della società civile burkinabé, dichiarazione che è stata riportata da una persona presente alla riunione: “Il capitano Ibrahim Traoré ha confermato, giovedì, un tentativo di putsch da parte del regime lo scorso fine settimana. Gli autori, secondo il capitano, sono noti” ha detto l’emittente. “La conferma di un tentativo di destabilizzazione dell’attuale potere è stata data questo giovedì dal capitano Traoré durante un incontro a Ouagadougou con le organizzazioni della società civile (Osc) e i leader consuetudinari e religiosi” ha approfondito la stessa fonte, precisando che più di mille persone hanno partecipato questo incontro presso la sala conferenze Ouaga2000.
Tuttavia, il portavoce del governo Jean Emmanuel Ouedraogo, interrogato dalla stampa nel weekend, ha smentito categoricamente queste notizie: “Il presidente della transizione, capitano Ibrahim Traoré, non ha mai fatto riferimento al termine ‘tentato colpo di stato’. Il presidente nel suo faccia a faccia con le Osc non ha parlato di tentativo di colpo di stato ma di inclinazioni alla destabilizzazione”.
“Quello che ha detto il presidente” ha specificato Ouedraogo “è che siamo consapevoli che i desideri” di destabilizzare il Paese “esistono, si conoscono, si assecondano. La situazione è sotto controllo, questo non è il momento della caccia alle streghe”.
Traoré è salito al potere dopo aver rovesciato il tenente colonnello Paul-Henri Sandaogo Damiba il 30 settembre, otto mesi dopo che quest’ultimo ha deposto il presidente Roch Marc Christian Kaboré eletto per un secondo mandato nel 2020. Tutti e due questi colpi di stato, in meno di un anno, sono stati giustificati dai loro autori come una reazione al deterioramento della situazione della sicurezza nel Paese.