Tunisia, magistrati denunciano intimidazioni

di claudia
udienza

L’ufficio esecutivo dell’Associazione dei magistrati tunisini (Amt) ha fermamente condannato il procedimento giudiziario avviato contro Ayachi Hammami, avvocato e coordinatore della difesa dei giudici licenziati. L’Amt si è espressa nei giorni scorsi in un comunicato stampa firmato dal suo presidente, Anas Hmaidi. Deplora che questi procedimenti legali “mirano a nascondere le informazioni e l’entità delle violazioni commesse negli archivi dei giudici licenziati. Mirano anche a intimidire chiunque voglia rivelare certe verità all’opinione pubblica su questo fascicolo”.

La dichiarazione dell’Amt segue quella dell’associazione Intersection pour les droits et les libertés” ha denunciato le cause legali intentate contro attivisti della società civile e difensori dei diritti umani per le loro opinioni su questioni di interesse pubblico. Questi processi, il cui scopo è quello di “imbavagliare” gli attivisti, costituiscono una violazione della libertà di espressione, sottolinea l’associazione in un comunicato.

L’associazione condanna tra l’altro la convocazione del coordinatore della commissione per la difesa dei magistrati destituiti (57 giudici), Ayachi Hammami, e ritiene che si tratti di “processo politico per eccellenza”.

L’associazione invita le componenti della società civile, di tutte le convinzioni, a schierarsi insieme per affrontare queste violazioni e difendere le conquiste della Rivoluzione.

In una dichiarazione all’Agenzia Tap, Ayachi Hammami ha affermato di essere stato informato della sua citazione prima dell’istruzione, ai sensi del decreto legge n. 54 del settembre 2022, sullo sfondo delle accuse di “diffusione di false voci con finalità di ledere i diritti altrui e di recare pregiudizio alla pubblica incolumità” e “attribuzione di dati infondati finalizzati a diffamazione altrui”.

Riferendosi alle motivazioni della sua indagine, il coordinatore del Comitato di difesa dei magistrati destituiti e presidente del Comitato nazionale per la difesa delle libertà e della democrazia, ha spiegato di essere stato convocato ai sensi del decreto-legge 54, posto che aveva parlato la settimana precedente a Radio ‘Shems Fm’, sulla questione dei giudici licenziati.

Il 1° giugno scorso, su ordine del presidente della Repubblica Kais saied, erano stati sospesi con decreto 54 giudici, per sospetti di corruzione. Il provvedimento aveva fatto scalpore e provocò uno sciopero dei magistrati, in difesa dei colleghi. 

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