Il parlamento marocchino ha respinto all’unanimità, ieri, le accuse dei deputati europei che hanno votato, quattro giorni fa, una risoluzione che invitava il Marocco a rispettare la libertà di espressione e la libertà di stampa. Il Parlamento marocchino, riunitosi ieri appositamente in seduta plenaria ha anche lanciato un monito al Parlamento europeo.
“La sessione plenaria congiunta delle due Camere è stata un forte momento istituzionale durante il quale gli eletti della nazione, di tutte le categorie e di tutte le appartenenze politiche messe insieme, hanno assunto la loro responsabilità collettiva e hanno assunto pienamente il loro ruolo di fronte allo slittamento dei loro omologhi europei”, sottolinea il quotidiano Aujourd’hui le Maroc.
La seduta è stata sancita dalla decisione dell’istituto legislativo di mettere in discussione ogni forma di rapporto e collaborazione con il Parlamento europeo, riferisce la medesima fonte. La risoluzione del Parlamento marocchino è stata assunta con la totale e assoluta unanimità dei suoi membri presenti in entrambe le Camere e solennemente notificata al Parlamento europeo.
Secondo Radio France Internationale, tra le rare voci dissonanti, quella di Nabil Benabdallah, capo del partito di sinistra, il Partito per il progresso e il socialismo (Pps). Quest’ultimo denuncia le controproducenti critiche europee, ma auspica una terza voce che chieda la liberazione dei tre giornalisti marocchini citati da Strasburgo
Nella risoluzione del Parlamento europeo si chiede infatti il rilascio dei tre giornalisti incarcerati, Omar Radi, Souleiman Raissouni e Taoufik Bouachrine, e si denuncia l’uso del software spia Pegasus da parte di Rabat.