La Francia ha promesso di accelerare la consegna dei suoi archivi coloniali all’Algeria e di ripulire i siti in cui ha condotto test nucleari nel deserto del Sahara negli anni Sessanta del secondo scorso, secondo quel che ha annunciato il ministero degli Affari esteri di Algeri.
L’annuncio è stato dato al termine della nona sessione delle consultazioni politiche Algeria-Francia svoltasi ieri nella capitale algerina. L’incontro è stato presieduto dai segretari generali dei ministeri degli Affari esteri algerino e francese, Amar Belani e Anne-Marie Descotes, in preparazione della prossima visita del presidente algerino Abdelmadjid Tebboune a Parigi a maggio, su invito del suo omologo francese, Emmanuel Macron.
Secondo quanto riportato dai media algerini, non ci sono stati commenti francesi immediati sull’annuncio.
In base alle informazioni rese note dai funzionari algerini, la Francia detiene ancora il 98% degli archivi del Paese nordafricano risalenti all’epoca coloniale (tra il 1830 e il 1962) e che includono inevitabilmente anche documenti risalenti all’era ottomana che l’ha preceduta.
Secondo quanto reso noto, le autorità francesi si sarebbe inoltre impegnate a ripulire alcuni siti nel deserto del Sahara algerino dove, tra il 1960 e il 1966, le autorità coloniali francesi hanno condotto una serie di esplosioni nucleari, quattro delle quali nell’atmosfera e tredici nel sottosuolo. Storici e funzionari algerini insistono tuttavia sul fatto che il numero è maggiore e che gli effetti minacciano ancora la salute della popolazione regionale e la sicurezza dell’ambiente.