La Mauritania attende la prima visita di un alto funzionario russo, nella persona del suo ministro degli Affari Esteri, Sergei Lavrov, che secondo alcune indiscrezioni di stampa dovrebbe arrivare il 7 febbraio dopo visite a Rabat e a Tunisi. Intanto, osserva il giornale mauritano La Depeche, un’altra delegazione, statunitense questa volta, guidata dall’assistente sottosegretario di Stato per gli Affari africani, incaricata dell’Economia e degli Affari regionali, Joy Basso, è già al lavoro a Nouakchott.
Secondo un articolo della Depeche, la Mauritania, “che sta già pagando a caro prezzo le proprie forniture dai principali belligeranti nella crisi tra Mosca e Kiev, si trova, per la forza della competizione strategica tra russi e occidentali, preso nel fuoco incrociato”. Una situazione “molto imbarazzante per le autorità che, nonostante l’ampia cooperazione con la Nato, di cui la Mauritania è l’unico partner in Africa occidentale, hanno anche siglato, nel giugno 2021, un accordo di cooperazione militare con la Russia”.
“Finché le divisioni erano lontane, il nostro Paese poteva giocare un equilibrismo diplomatico, ma oggi la scelta gli sembra, forse, ardua”, si legge nell’editoriale firmato con la sigla JD..
La Mauritania, le cui esportazioni di gas (assieme al Senegal) nel 2023 dovrebbero coprire buona parte del fabbisogno occidentale, “sembra dunque condannata a giocare nelle alte sfere in un momento in cui la bipolarizzazione tra russi e occidentali assume indefinitamente la forma di una terza guerra mondiale; a meno che le negoziazioni e il buon senso non prevalgano su grida di battaglia”.
L’articolo sottolinea che nonostante il sostegno dato alle autorità maliane durante la crisi con i Paesi dell’Africa occidentale che l’avevano bandita, la Mauritania ha sofferto ripetuti omicidi di suoi cittadini; “uccisioni attribuite alle milizie Wagner che accompagnano le forze maliane durante le operazioni sul campo”. Finora, inoltre, la Mauritania ha favorito la cooperazione con il governo di transizione di Assimi Goita, sperando che faccia luce sugli attacchi contro i mauritani.
“Fino a quando il governo mauritano sarà ancora in grado di mantenere questo fragile equilibrio con tutte le parti coinvolte?”, si interroga La Depeche. L’arrivo dell’inviato speciale di Vladimir Putin, che avrà senza dubbio colloqui con il suo omologo mauritano, Mohamed Salem Merzough, è seguito con grande interesse dalla Nato e in particolare dagli Stati Uniti d’America, già impegnati in una crociata contro ogni forma ufficiale e persino un riavvicinamento privato con i mercenari Wagner. È probabilmente il senso dell’incontro dell’Assistente Sottosegretario di Stato americano per gli Affari Africani, Joy Basso con l’American-Mauritania Business Council, a Nouakchott.