Di Céline Nadler
Il Sud Sudan ha accusato il Kenya di impossessarsi della sua terra, ponendo le basi per una lite di confine che rischia di far deragliare il commercio tra le due nazioni. Juba afferma che il Kenya ha “illegalmente” preso 42 punti del suo confine a Nadapal, un insediamento su un punto di passaggio chiave e rotta commerciale tra i due Paesi.
Il viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale del Sud Sudan, Deng Dau Deng, ha affermato che Kenya e Uganda stanno rivendicando parte del confine del Sud Sudan, sottolineando che Juba non cederà un centimetro del territorio. “Dobbiamo ribadire ancora una volta il nostro impegno affinché non vi sia alcun pezzo di terra che verrà sottratto al Sud Sudan”, ha affermato Deng. Il territorio circostante ha una lunga storia di combattimenti tra gruppi di pastori e attacchi di banditi.
Deng ha affermato che Juba ha denunciato il Kenya e l’Uganda all’Unione africana (Ua) per la presunta violazione del confine, in una lite che potrebbe sconvolgere il blocco commerciale della Comunità dell’Africa orientale (Eac) se dovesse intensificarsi.
Il mercato comune dell’Eac, che comprende Burundi, Kenya, Rwanda, Sud Sudan, RD Congo, Tanzania e Uganda, è stato istituito nel 2010 per consentire la libera circolazione di merci e persone attraverso le frontiere ed è uno dei blocchi commerciali più avanzati nel continente.
Il Sud Sudan è uno dei principali mercati di esportazione del Kenya. La disputa sul confine arriva in un momento in cui il Sud Sudan, Paese senza sbocco sul mare, ha minacciato di trasferire gli affari sulla rotta di Gibuti, cosa che potrebbe negare al Kenya entrate su 1,1 milioni di tonnellate di merci che il porto keniano di Mombasa gestisce ogni anno. Il Sud Sudan è secondo dopo l’Uganda nell’utilizzo del porto di Mombasa, con il 9,9% dei volumi di transito.
Mentre il Kenya ha offerto incentivi a Juba, compresa la terra a Mombasa per costruire un porto a secco per ridurre i costi di fare affari tra i cittadini delle due nazioni, il Sud Sudan ha dichiarato a settembre di aver acquisito tre acri di terra a Gibuti per la costruzione di un porto a secco, nel tentativo di ridurre la dipendenza dal porto keniano.