di Stefania Ragusa
Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea Mohammed VI di Rabat ospita fino al prossimo 15 maggio una delle mostre più rilevanti dal punto di vista artistico e politico per il continente africano. Si tratta dell’esposizione “Art du Benin d’hier et d’aujourd’hui: de la Restitution à la Révélation”, che ha debuttato l’anno scorso al Palais de la Marina di Cotonou, in Benin, registrando una media di 3.600 visitatori al giorno nei due mesi di apertura, e che nei prossimi mesi farà tappa in varie città del mondo.
Che cosa questa mostra abbia di così eccezionale è presto detto. Da un lato ha permesso finalmente la visione sul suolo africano dei 26 pezzi saccheggiati dai palazzi reali di Abomey, e restituiti al Benin da Parigi il 10 novembre 2021 dopo due anni di trattative. Dall’altro, optando per un format che si sta rivelando sempre più fecondo, ha messo in dialogo pezzi tradizionali con opere contemporanee realizzate da artisti beninesi. Tra questi ricordiamo l’artista plastico Dominique Zinkpè, il pittore grafico Julien Sinzogan, noto per i suoi acrilici sulla tratta degli schiavi, ed Elinae Aïsso, che propone un’installazione che riprende gli altari vodoun.
L’allestimento prevede tre “capitoli” in cui le storiche opere restituite sono accostate a quelle contemporanee. Il primo s’intitola “Ricorrenze e variazioni” ed esplora il patrimonio immateriale rappresentato dalle divinità e dalle cosmogonie sacre. Il secondo, “Transizioni”, presenta creazioni che alludono a personaggi storici, miti e leggende. L’ultimo, “Trasgressione-Ibridazione”, si presenta come luogo delle domande e delle risposte scomode, a partire dalla ricerca di identità e dalle contaminazioni che ad essa si accompagnano.
Interessante dal punto di vista artistico ed estetico, la mostra ha un grande valore simbolico e politico e rappresenta, anche in questa articolazione itinerante, uno dei principali tasselli del progetto politico-culturale di promozione del Benin messo in piedi dal presidente Patrice Talon.
Credito opera: Dominique Zinkpè, Reine mère, Assemblage figurine ibedji, bois peint, 300 x 180 x 180 cm, 2020, Collection privée© Dominique Zinkpè
Credito foto: Yannick Folly