Namuwongo è la baraccopoli più povera di Kampala, in Uganda. Conta 30.000 abitanti e la metà sono bambini. Qui, nei giorni scorsi, a colorare le giornate e i volti dei più piccoli sono arrivate le danze e i toni della cultura irlandese. Nonostante le quattromila miglia che separano i due Paesi, la distanza con l’Irlanda si è accorciata grazie all’intuizione di un membro della Irish Society in Uganda, che ha colto la potenzialità dell’insegnamento online e ha fatto realizzare un video con balli irlandesi da insegnare ai bambini delle baraccopoli. Lo racconta il Guardian, in un servizio che mette in evidenza la bellezza di questa commistione culturale.
L’idea di portare un po’ di cultura irlandese in Uganda è stata di John Walsh, nato a Galway, membro della Irish Society in Uganda. Dopo aver visitato una scuola gestita da Uganda Hands for Hope, si è reso conto che sarebbe stato possibile insegnare loro a distanza coreografie e movimenti delle danze tradizionali irlandesi a distanza, attraverso il potere della tecnologia. Per farlo Walsh ha contattato il coreografo Jean Kennedy, che ha creato un video per i bambini dalla sua casa nella contea di Laois, in Irlanda.
Il video è stato accolto con un entusiasmo tale dai bambini che venerdì scorso hanno addirittura festeggiato il giorno di San Patrizio. La cultura irlandese ha fatto breccia anche in Karamoja, dove in questi giorni si sono esibiti nelle scuole due ballerini, Niamh Shevlin e Ciara Loughran, che hanno insegnato di persona i movimenti delle danze tradizionali irlandesi esibendosi nelle scuole locali.
Foto di apertura dalla pagina Facebook di Uganda Hands for Hope