di Céline Camoin
L’Africa detiene tra il 20% e il 90% delle riserve mondiali di 11 minerali necessari per la transizione energetica come i metalli del gruppo del platino, il cobalto, il cromo e lo zircone. Lo evidenzia un rapporto dell’Ong Natural Resource Governance Institute (Nrgi), che ha diverse sedi nel mondo. In Africa, è basata in Ghana e in Tanzania.
Intitolato “Triple win: How mining can benefit the Africa’s citizen, their environment and the energy transition”, questo rapporto, di cui ha fatto un sunto l’agenzia Ecofin, afferma che il continente detiene oltre il 90% delle riserve del pianeta di metalli del gruppo del platino (rutenio, rodio, palladio, osmio, iridio, platino e renio), utilizzati in particolare nella fabbricazione di celle a combustibile, elettrolizzatori necessari per la produzione di idrogeno verde e catalizzatori automobilistici.
L’Africa ospita anche l’80% delle riserve mondiali di fosfato necessarie per produrre catodi per batterie Lfp (litio, ferro, fosfato) e fertilizzanti.
Detiene inoltre quote significative delle riserve mondiali di altri nove minerali essenziali per la produzione di soluzioni di accumulo di energia, pannelli fotovoltaici, pale di turbine eoliche e vari componenti di veicoli elettrici: manganese (55% delle riserve mondiali), cobalto (44%), ilmenite (43%), ittrio (43%), cromo (40%), vanadio (30%), bauxite (22%), grafite (21%) e zircone (20%).
Sempre secondo il rapporto, l’Africa detiene il 19% delle riserve mondiali di metalli necessari per fabbricare un veicolo elettrico a batteria standard.
Il continente è ancora poco esplorato poiché ha la più bassa concentrazione di ricchezza mineraria conosciuta al mondo. Ulteriori esplorazioni potrebbero quindi rivelare nuovi depositi di minerali critici. Ma anche allo stato attuale delle cose, è innegabile che il continente stia già svolgendo un ruolo molto importante nel raggiungimento degli obiettivi globali di riduzione delle emissioni.
Il Natural Resource Governance Institute, che sostiene una migliore governance delle risorse naturali per promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo, precisa tuttavia che la transizione verso sistemi energetici a basse emissioni su scala globale entro il 2050 non deve ripetere gli errori che hanno caratterizzato l’estrazione mineraria in Africa nel il passato.
I paesi del continente e i loro cittadini non hanno finora beneficiato a sufficienza delle loro risorse minerarie. Sebbene l’industria mineraria abbia contribuito per l’8% alle entrate pubbliche totali nei 15 Paesi più dipendenti dal settore minerario del continente, ha generato pochissime opportunità per le aziende africane nei segmenti minerari, fornitura di servizi alle società minerarie e catene di valore che utilizzano minerali. Inoltre, le attività minerarie hanno aumentato l’inquinamento e la deforestazione.