Avevamo già parlato dell‘emorragia di medici, infermieri e personale sanitario che negli ultimi anni sta lasciando lo Zimbabwe ad una velocità sempre più preoccupante. Una situazione che ha coinvolto nel 2021 ben 2.200 professionisti di cui 900 infermieri. Il doppio dei dati del 2020 e il triplo di quelli del 2019 secondo un’inchiesta del sito olandese Zam Magazine. Per far fronte a questa fuga di cervelli il vicepresidente dello Zimbabwe, Constantino Chiwenga ha annunciato una linea dura. Il Paese intende infatti introdurre una legge che renderebbe illegale per altre nazioni reclutare i propri operatori sanitari.
Potrebbe diventare presto illegale assumere medici e personale sanitario dallo Zimbabwe. Per il vicepresidente Chiwenga, il reclutamento da parte di alcuni stati del personale sanitario del Paese e la conseguente perdita di medici qualificati per lo Zimbabwe è “un crimine contro l’umanità”. “Le persone muoiono negli ospedali perché non ci sono infermieri e medici. Questo deve essere preso sul serio”.
La fuga di cervelli verso le strutture mediche estere è un problema che sta colpendo da alcuni anni il sistema sanitario dello Zimbabwe. Alla base di questa “fuga” ci sono salari bassi, inflazione e attrezzature mediche fatiscenti, che non permettono di svolgere in maniera consona il proprio lavoro. Allo stesso tempo andarsene provoca un ampio e pericoloso vuoto di medici nel Paese. Basti pensare che il Paese conta circa 3.500 medici per una popolazione di 15 milioni di persone, secondo la Zimbabwe Medical Association.
Chiwengaha ha affermato inoltre che la perdita di operatori sanitari è paragonabile alla tratta di esseri umani. “Lo Zimbabwe disapprova questo crimine atroce che è anche una grave violazione dei diritti umani”, ha aggiunto.
La fuga di personale sanitario non riguarda solo lo Zimbabwe, ma anche altri stati africani, come Kenya, Nigeria e Ghana.
Africanews sottolinea il fatto che alcune misure siano già state prese di recente: il mese scorso infatti, il Regno Unito ha interrotto il reclutamento di operatori sanitari dello Zimbabwe dopo che il paese dell’Africa meridionale è stato inserito dall’Organizzazione mondiale della sanità nella lista rossa, di cui fanno parte i paesi che stanno affrontando gravi sfide per il personale sanitario.
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